(Video) Rimanere e invertire la rotta: ecco il significato di ''Restanza''

Il Festival della Restanza rappresenta un’occasione unica per esplorare e valorizzare le storie di chi ha scelto di restare, investire e creare economie nelle proprie terre, in particolare in Calabria...

A cura di Redazione
03 settembre 2024 16:30
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Il Festival della Restanza rappresenta un’occasione unica per esplorare e valorizzare le storie di chi ha scelto di restare, investire e creare economie nelle proprie terre, in particolare in Calabria e nel Sud Italia. Mentre le statistiche spesso raccontano di un esodo verso il Nord o l’estero, esiste un fenomeno silenzioso ma potente di coloro che decidono di rimanere, di radicarsi ancora più profondamente al proprio territorio e di contribuire attivamente alla sua crescita e al suo sviluppo.

Le storie narrate durante il festival metteranno in luce le peculiarità di questi territori, evidenziando non solo le loro bellezze naturali e culturali, ma anche le dinamiche sociali e le relazioni che si intrecciano al loro interno. Si tratterà di un viaggio attraverso esperienze di vita vissuta, di progetti innovativi e di iniziative che dimostrano come la passione e l’impegno possano trasformare le difficoltà in opportunità.

E’ importante in questo momento far capire a tutti che è possibile cambiare e offrire una un’immagine della città diversa, che è quella delle persone che le abitano, del loro spirito e delle loro iniziative per provare a cambiare le cose – ci ha detto Gianni Pitingolo di Io Restorestare significa che è importante darsi da fare ed essere propositivi”.

Per riscoprire o scoprire l’esperienza dell’essere esperti ed esperte della terra che abitiamo, è fondamentale adottare un approccio di ascolto e dialogo. Questo significa imparare a guardare con occhi nuovi il nostro ambiente, mettendosi in sintonia con chi ha sviluppato una conoscenza profonda e autentica del territorio. Attraverso il confronto e la condivisione di saperi, possiamo costruire una comunità più coesa e consapevole del proprio valore.

Il Festival della Restanza, quindi, non sarà solo un momento di narrazione, ma anche un’opportunità per riflettere sul nostro rapporto con la terra e per trovare ispirazione dalle storie di resilienza e innovazione che verranno raccontate. In un mondo che sembra muoversi sempre più velocemente, fermarsi e restare può diventare un atto rivoluzionario, capace di generare un cambiamento positivo e duraturo.


Seconda Edizione Festival della Restanza, Crotone

Il secondo festival della Restanza a Crotone ha scelto come motto “Ruggine e oro”, quando le radici contano più delle ali. Si svolgerà giovedì 5 settembre in Piazza Immacolata alle ore 19,00.

Presenta la serata la giornalista AnnaMaria Terremoto, e sarà conferito il premio alla carriera al Premio alla Carriera” al Prof. Vito Teti per il contributo al mondo della cultura e dell’antropologia dei luoghi e della “restanza”. Ritorna a Crotone per raccontarsi un anno dopo Daniel Cundari, Premio Restanza 2023.

Giuseppe Caruso e Manuela Arminio dopo tanti anni di esperienza all’estero, il ritorno in Calabria, a Petilia Policastro, ha segnato l’inizio di una nuova ed emozionante avventura.

Presente anche Angelo Gallo, regista, scenografo e maestro di teatro. Figura di spicco nel teatro di figura nazionale, con i suoi pupazzi e burattini, completamente costruiti e dipinti a mano, riesce a trasportare lo spettatore in un viaggio nel quale le storie appaiono come specchio dell’umanità e si intrecciano con i valori, la cultura e le tradizioni locali.

Alessandro Frontera, la sua storia di ritorno è un omaggio all’amore per le proprie radici. Un desiderio di riconnettersi con una terra che ha sempre portato nel cuore, camminando per i suoi sentieri, immergendosi nella natura incontaminata e nei paesaggi mozzafiato.

L’esempio di una Calabria positiva e concreta che esiste, cresce e resiste. Al Festival della Restanza, la bella storia di resistenza contadina fatta di sentimenti, talento e agricoltura del mulino di Stefano Caccavari.

Nella loro musica, nelle scelte artistiche e nell’interpretazione dei brani, si riflettono tutto l’amore per la Calabria e la passione per il nostro territorio, ricco di storie da raccontare. Il risultato è una reinterpretazione, con le loro voci ed i loro strumenti, del repertorio tradizionale contaminato da rock, jazz e rap. La colonna sonora della seconda edizione del Festival della Restanza con le note di Paolo Presta e Federica Greco.


Danilo Ruberto

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