(VIDEO) Natale come scelta di passo e di pace: il messaggio del vescovo Torriani alla diocesi di Crotone

Dalla Curia un augurio che attraversa parrocchie, famiglie e fragilità. Ai bambini una fiaba di luce e speranza: “La notte dei pastori curiosi”

A cura di Redazione
23 dicembre 2025 13:25
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CROTONE – Nella sala della Curia, il vescovo di Crotone-Santa Severina monsignor Alberto Torriani ha affidato il suo messaggio di Natale alla diocesi, agli uomini e alle donne del territorio, con un pensiero particolare rivolto anche ai giornalisti. Un augurio che, come ha spiegato lo stesso presule, non resterà confinato a un momento formale, ma sarà letto in tutte le parrocchie prima della benedizione finale delle celebrazioni natalizie.

«Ho chiesto ai parroci di leggere questo augurio in tutte le celebrazioni, proprio col desiderio che questo augurio natalizio arrivi a tutti», ha spiegato Torriani, chiarendo il senso profondo del messaggio. «Quando uno fa gli auguri di Natale non è semplicemente un gesto di buona educazione o una ritualità, ma per noi cristiani è quella parola buona che il mistero del Natale deve raggiungere realmente la tua vita».

Un messaggio che nasce dall’ascolto delle fragilità. «Per questo ho scritto un messaggio particolare che ho rivolto ai malati, agli anziani e a chi intorno a loro si prende cura di questa fragilità», ha sottolineato il vescovo, affiancando a questo anche un linguaggio pensato per i più piccoli. «Ho scritto una piccola favola, una piccola storia legata al Natale, provando a far risuonare alcuni personaggi dei racconti evangelici, come i pastori, per trovare un linguaggio adatto e un augurio, una parola buona per loro».

Al centro del messaggio agli adulti, consegnato in forma poetica, c’è un forte paradosso biblico, tratto dalle Scritture proclamate nella notte di Natale. «Nel profeta Isaia si parla di calzature di soldato che marciano rimbombando e di mantelli intrisi di sangue che saranno bruciati», ha ricordato Torriani, invitando a non ascoltare distrattamente la Parola. Da qui il confronto con un’altra immagine: «I passi dei pastori sono passi diversi, si muovono da un annuncio. L’augurio è che ciascuno di noi possa scegliere il passo giusto».

Un richiamo che si intreccia con l’attualità drammatica del mondo. «Papa Leone in queste ultime settimane ci ha ricordato il valore della pace come responsabilità di ciascuno: è una scelta di campo, è una scelta di stile», ha detto il vescovo. «La provocazione è: tu quale passo della tua vita decidi di compiere? Il passo dei pastori o quello forte del soldato?».

Lo sguardo si allarga alle guerre che segnano il pianeta. «Ci sono 57 focolai di guerra nel mondo in questo momento, luoghi dove anche i bambini soffrono», ha ricordato Torriani, esprimendo una trepidazione condivisa. «Stiamo pregando perché anche i timidi segnali di dialogo arrivino almeno a forme di cessate il fuoco».

L’augurio finale è quotidiano. «Che ciascuno di noi possa essere al passo dei pastori, anche laddove nella propria famiglia parole segnano fatiche, gesti segnano conflitti, perdoni non ancora consegnati generano incomprensioni», ha concluso, «questo è l’augurio che faccio, innanzitutto a tutti voi».

Accanto al messaggio per la diocesi, il vescovo ha presentato ai bambini la lettera-fiaba “La notte dei pastori curiosi”, una storia che racconta di Aurelio e Lia, pastori capaci di ascoltare il silenzio, seguire una luce e lasciarsi mettere in cammino da un annuncio. Una narrazione che parla di passi timidi che diventano corsa, di una gioia che non si divide ma si moltiplica, di una fede che nasce dalla veglia e dallo stupore.

«Non serve avere tanto: il poco che hai può bastare a offrire casa», scrive il vescovo ai bambini, invitandoli a non spegnere la curiosità e a non temere di sembrare ingenui. «Chi spera ha sempre un po’ d’aria di bambino». Una fiaba che diventa messaggio universale e si chiude con un invito semplicee: “Andiamo fino a Betlemme”, perché, come ricorda Torriani, «la strada la fa la luce».

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