(VIDEO) Monsignor Bregantini ricorda Giuseppe Agostino e quel "caschetto rosso per difendere gli operai"
Quando arrivò a Crotone c’era ancora tanta diffidenza verso il Centro Storico: ancora studente, Giancarlo Bregantini dalle vallate trentine venne a Crotone presso la Chiesa di Santa Chiara. Insieme a...
Quando arrivò a Crotone c’era ancora tanta diffidenza verso il Centro Storico: ancora studente, Giancarlo Bregantini dalle vallate trentine venne a Crotone presso la Chiesa di Santa Chiara. Insieme a Padre Tarcisio e Padre Silvano viveva tra le case ammassate del centro di Crotone, con l’attenzione ai poveri. Li, tra i pianti dei bambini e il grembiule ai fianchi per preparare la salsa, crebbe la sua vocazione sacerdotale. Lo studente stimmatino ricevette infatti l’ordinazione da monsignor Giuseppe Agostino, vescovo di Crotone, di cui oggi la sua figura viene ricordata a dieci anni dalla sua dipartita.
E’ giunto a Crotone, invitato dalla Diocesi, per ricordare il pastore che gridò contro la mafia, che varcò i cancelli delle fabbriche per il rischio del collasso dei posti di lavoro. Monsignor Giancarlo Bregantini, vescovo emerito di Campobasso-Boiano, dunque, ha relazionato in una gremita sala consiliare, in cui era presente anche il nipote di Giuseppe Agostino, l’indimenticato vescovo che ha guidato Crotone dal 1974 al 1998.
“Ho ricevuto da lui mille incoraggiamenti, ogni tanto anche qualche buon rimprovero, ma soprattutto ho ricevuto da lui il diaconato, poi il presbiterato e anche l’episcopato – ha iniziato così il suo ricordo – soprattutto monsignor Giuseppe Agostino è stato per me una figura, come per tutti noi, di rilievo infinito”.
Ad accogliere il “prete delle fabbriche” l’Arcivescovo di Crotone-Santa Severina Angelo Raffaele Panzetta, l’Arcivescovo di Reggio Calabria-Bova nonchè presidente della Conferenza Episcopale Calabra Fortunato Morrone, don Ezio Limina presidente del Capitolo Cattedrale e il sindaco di Crotone Vincenzo Voce il quale ha fatto gli onori di casa.
“Le sue omelie me le segnavo nel cuore, le scrivevo dopo, e ovviamente con lui abbiamo vissuto momenti meravigliosi. Abbiamo preparato la visita del Papa nella realtà delle fabbriche – ha continuato – E poi altri momenti indimenticabili come la festa della Madonna ogni sette anni, e poi non posso dimenticare quella settimana in cui abbiamo fatto lo sciopero della fame per difendere la Cellulosa.
Bregantini si recò tra gli operai: “Lui all’inizio mi guardò un po’ stupito per dire Ma che hai combinato, dove ti sei messo. Poi quando è venuto ha capito. Io ero titubante perché non non sapevo cosa avrebbe potuto vivere, e reagire davanti a scelta estrema che abbiamo fatto. La realtà fu invece veramente diversa, e lo ricordo col caschetto rosso quando visitò le fabbriche, specialmente la Pertusola“.
Per il Vescovo emerito di Campobasso tanta partecipazione di persone: da diversi parroci a semplici fedeli e persone attive nel territorio che hanno conosciuto e sperimentato la bontà e la pastorale non solo di Bregantini ma anche di Giuseppe Agostino, di cui ricorrono i dieci anni dalla sua dipartita.
“Per questa città è stato tanto, è colui che ha dato tono, calore, fierezza e bellezza e io ho imparato un sacco di cose da lui. I miei trent’anni da vescovo sono stati segnati dai suoi ricordi, dalla preghiera per lui, dall’esperienza vissuta con lui nell’intimità del cuore. Ecco perché è bello ora stare qui, e ringrazio il vescovo Angelo e i suoi sacerdoti che mi hanno invitato. Benedico con voi questa splendida figura“, ha concluso.
Questa sera alle ore 18,30 Monsignor Giancarlo Bregantini celebrerà una santa messa presso la Chiesa dell’Immacolata nell’occasione del mese mariano.
Danilo Ruberto
