(VIDEO) Il “Pitagora d’Oro” 2025 ad Antonino De Santis

La terza edizione del prestigioso riconoscimento cittadino si è svolta nel giorno di San Dionigi, patrono di Crotone. Dopo Gerardo Sacco e Sergio Cammariere, l’onorificenza va a un servitore dello Stato che ha dedicato la sua vita alla legalità

A cura di Redazione
09 ottobre 2025 18:49
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Il premio “Pitagora d’Oro” è giunto alla sua terza edizione e, come da tradizione, si è svolto nel giorno dedicato a San Dionigi, patrono della città. Mentre la statua del Santo attraversava le vie di Crotone in processione, nella Sala Consiliare “Falcone e Borsellino” del Comune si celebrava il conferimento dell’onorificenza che rappresenta il massimo riconoscimento civico.

Dopo il primo premio attribuito all’orafo Gerardo Sacco e il secondo al musicista Sergio Cammariere – che in quell’occasione inaugurò il Teatro Comunale “Vincenzo Scaramuzza” – quest’anno l’onore è toccato a Antonino De Santis, dirigente della Polizia di Stato, originario di Crotone, con una lunga e prestigiosa carriera nelle prime linee della lotta alla criminalità.

Alla cerimonia hanno preso parte le autorità civili, militari e religiose, insieme ai familiari e a un pubblico partecipe che ha accolto l’assegnazione con un lungo applauso.

«Oggi premiamo un uomo che incarna i valori più autentici della Repubblica: la legalità, la giustizia e il servizio allo Stato», ha affermato il sindaco Vincenzo Voce, consegnando la pergamena e sottolineando come De Santis rappresenti il volto più nobile e silenzioso dello Stato: «quello che opera lontano dai riflettori ma vicino alle persone».

Il percorso professionale di De Santis racconta decenni di impegno e sacrificio: vice dirigente della Squadra Mobile di Palermo, dirigente delle Squadre Mobili di Catanzaro e Firenze, poi Vicario del Questore a Grosseto e a Caserta. Un cammino costellato da operazioni delicate contro la criminalità organizzata, missioni internazionali e oltre sessanta riconoscimenti ufficiali per i risultati raggiunti.

Non è mancato il ricordo del suo impegno a Crotone durante la tragica alluvione del 1996, quando si prodigò per portare soccorso e sostegno a una comunità ferita.

Nel ricevere il premio, De Santis ha voluto sottolineare la dimensione collettiva del suo lavoro:
«Il premio che oggi viene riconosciuto a me è in realtà un premio che andrebbe riconosciuto alla funzione che ho svolto, che non si esercita mai da soli ma sempre insieme, come lavoro di squadra. Per questo voglio condividerlo con tutti i poliziotti con i quali ho operato nel corso della mia carriera».

Con grande emozione, ha poi ricordato la ricchezza umana della sua esperienza professionale:
«Ho svolto tante attività investigative e posso dire che le emozioni sono sempre state la parte centrale di questo lavoro. È un mestiere che ti consente di vedere il mondo da punti di vista diversi, di conoscere persone nelle situazioni più delicate: ho incontrato le vittime e gli autori dei reati, ho colto le loro emozioni nei momenti più critici. È un modo di vedere la vita e la società molto particolare, molto impattante. Per questo sono grato alla Polizia di Stato: mi ha permesso di svolgere un lavoro bellissimo».

Con voce rotta dal ricordo, De Santis ha voluto dedicare il premio anche a una figura cara:
«C’è una persona che i crotonesi non conoscono: il mio collaboratore Oscar, con il quale ho condiviso esperienze intense a Palermo e che purtroppo è scomparso prematuramente. A lui va il mio pensiero in questo momento».

Al momento della consegna dell’opera realizzata dall’artista Franco Nicotera, si è rinnovata la tradizione del passaggio di testimone: il primo insignito, Gerardo Sacco, ha simbolicamente consegnato il premio al nuovo vincitore.

«È un privilegio immenso ricevere questo riconoscimento dalla mia città. Lo dedico alle donne e agli uomini della Polizia di Stato. Crotone la porto nel cuore: siamo gente operosa, dobbiamo mettere da parte le divisioni e perseguire ciò che ci unisce», ha concluso De Santis tra la commozione generale.

La cerimonia si è chiusa con un abbraccio collettivo: un lungo applauso che ha reso omaggio non solo al dirigente premiato, ma anche al significato più profondo del “Pitagora d’Oro”, che intende esaltare le eccellenze crotonesi e trasmettere valori di impegno, passione e appartenenza alla comunità.

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