(VIDEO) Giuseppe Scopelliti racconta il carcere: «Uomo libero prima, durante e dopo»

«La politica non mi manca. I partiti non esistono più»: ha detto così ieri pomeriggio, presso la Biblioteca della Sala Santa Critelli, l’ex Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, presentando...

A cura di Redazione
23 marzo 2024 08:00
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«La politica non mi manca. I partiti non esistono più»: ha detto così ieri pomeriggio, presso la Biblioteca della Sala Santa Critelli, l’ex Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, presentando anche a Crotone il suo libro “Io sono libero“, scritto dopo l’esperienza della detenzione.

È stato Presidente del Consiglio regionale della Calabria dal 1995 al 2000 e sindaco di Reggio Calabria dal 2002 al 2010. Ha scontato 4 anni e 7 mesi di carcere per falso atto pubblico e, con questa autobiografia di libertà, l’ex governatore Scopelliti sta visitando molte zone d’Italia e in particolare della sua Calabria per parlare della sua innocenza, colpevole di aver amato la sua regione. 

L’incontro è stato moderato dalla giornalista Giusy Regalino e, per lui, erano presenti l’ex assessore regionale Franco Pugliano e il presidente della Provincia di Crotone Sergio Ferrari.

«
Uomo libero prima, durante e dopo il carcere» lo ha ribadito più volte nell’incontro pubblico, «le recinzioni non possono limitare la libertà personale, lo possono fare sul piano fisico».

Lo scopo del suo giro in Italia per raccontare la sua vicenda non è un ritorno alla politica, “Non mi manca”, ma per dire ai giovani che si può andare avanti anche senza raccomandzioni.

E sull’esperienza del carcere ha detto: «Sono i percorsi della vita, non sono sempre tutti molto lineari, a volte ci sono degli imprevisti, non avevo messo in preventivo un epilogo di questa natura – ha continuato Giuseppe Scopelliti però come ho avuto modo di ribadire e sostenere a volte devi fare i conti con chi mostra i muscoli con chi decide di mostrare tutta la cattiveria possibile con un uomo che si era speso solo ed esclusivamente per il bene del proprio territorio, e lì ti rendi conto che viviamo in un paese che non è un paese civile nè democratico, e che non è un paese libero, nè forte, nè giusto. E quindi devi fare i conti con questa realtà e devi fare i conti con queste vicende».

«Sono stati anni difficili e vissuti con grande dignità così come è stata sempre la mia storia – ha concluso – anni in cui ho sempre guardato avanti sognando un futuro diverso, lontano dalla politiche che ti ha dato tanto e alla quale hai dato tanto, così come hai dato tanto ai territori, ma dall’altra parte mi ha aiutato a riflettere e a pensare a costruire un futuro nuovo e diverso».

 

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