(VIDEO) “Dalle tragedie possono nascere esperienze meravigliose”: Crotone ricorda le vittime dell’alluvione del 1996

Una Messa commemorativa tra ricordo delle vittime, prevenzione ambientale e il progetto del Parco Naturale Archeologico lungo l’Esaro

A cura di Redazione
14 ottobre 2025 21:29
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Dalle tragedie possono nascere esperienze meravigliose”. Con queste parole Patrizia Luzzaro di Italia Nostra, in rappresentanza della presidente Teresa Liguori, ha racchiuso il senso della cerimonia che ieri ha unito fede, memoria e impegno civile nel ricordo delle vittime dell’alluvione che, il 14 ottobre 1996, devastò Crotone e il suo territorio. Una ferita ancora viva, che dopo ventinove anni continua a chiedere consapevolezza, rispetto e tutela per la città e per l’ambiente.

Nella parrocchia del Sacro Cuore, nella borgata San Francesco, si è tenuta una Santa Messa officiata da don Stefano Cambria, alla presenza del sindaco Vincenzo Voce, dell’assessore alla Cultura Nicola Corigliano e dei rappresentanti delle associazioni Italia Nostra, Laudato Sii e Gruppo Archeologico Krotoniate (GAK), che hanno fortemente voluto l’evento.

Durante la celebrazione sono stati ricordati Paolo Pupa, travolto dalla furia dell’Esaro, insieme a Angela Trovato (72 anni), Luca Buscema (23 anni), Bruno Commisso (34 anni), Luca Tavano (23 anni) e Michela Cicchetto (22 anni). Sei nomi che raccontano un dolore collettivo e che continuano a rappresentare un monito contro l’indifferenza e la dimenticanza, affinché tragedie simili non si ripetano più.

Forte e accorato il monito di don Cambria, che ha invitato a riscoprire il valore della custodia del Creato, tema caro a Papa Francesco. “Dio ha affidato all’uomo la custodia del creato – ha detto il parroco – ma quando l’uomo dimentica di essere creatura e si crede padrone dell’universo, allora nasce la violenza contro la natura. La terra si ribella perché viene ferita, sfruttata, tradita. Costruire significa curare, prendersi responsabilità, prevenire. Queste giornate non servono per accusare, ma per prendere coscienza: ognuno, nel proprio ruolo, può contribuire a rendere il creato più armonioso e più giusto.

Nel suo intervento, Patrizia Luzzaro ha ricordato quanto la memoria debba sempre tradursi in impegno concreto. “Da quando è iniziato l’Antropocene – ha spiegato – cioè da quando l’uomo ha cominciato a interferire con i ritmi naturali della Terra, eventi come quello di Crotone accadono sempre più spesso. Ventinove anni fa la città fu messa in ginocchio: oltre alle vittime, 126 imprese distrutte e una comunità ferita. Ma l’esperienza ci insegna che si può rinascere, e che la speranza è più forte della paura.

Un messaggio che si traduce in un progetto: Italia Nostra, insieme a Laudato Sii e al GAK, ha rilanciato la proposta di realizzare un Parco Naturale Archeologico sulle sponde dell’Esaro, dedicato alle vittime dell’alluvione del 1996. Un luogo della memoria, ma anche di educazione ambientale e di rinascita per la città.

Sarebbe una bella prospettiva di futuro – ha concluso Luzzaro – perché trasformerebbe un lutto in qualcosa di stupendo. Dalle ferite della città può nascere nuova vita, può nascere un progetto che unisce ambiente, cultura e speranza. E noi crediamo che, anche dalle cose più tristi, possano davvero nascere esperienze meravigliose.

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