(VIDEO) Crotone, la devozione a Padre Pio e i volontari che aiutano i poveri

Festa liturgica davanti alla mensa dei poveri a lui intitolata, don Limina: “Padre Pio Cireneo di tutti”

A cura di Redazione
24 settembre 2025 08:30
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I volontari della mensa dei poveri “Padre Pio” e i gruppi di preghiera legati al frate con le stimmate hanno animato ieri sera in Piazza Lea Garofalo a Crotone la messa in occasione della festa liturgica di San Pio da Pietrelcina. La celebrazione si è svolta all’aperto, davanti la Mensa dei Poveri Padre Pio voluta da monsignor Giuseppe Agostino e oggi guidata da don Ezio Limina, con una processione che ha attraversato le vie centrali fino al ritorno della statua del santo nella chiesa dell’Immacolata, dove è custodita.

A presiedere l’eucaristia sono stati lo stesso don Ezio Limina, coordinatore diocesano dei gruppi di preghiera, e don Alessandro Saraco, rettore della Basilica Cattedrale e parroco di San Dionigi. La liturgia è stata accompagnata dal coro parrocchiale.

Nell’omelia don Limina ha sottolineato la doppia dimensione vissuta da San Pio: “Perché Padre Pio ha avuto a cuore due dimensioni, quella orizzontale e quella verticale. Quella verticale è la preghiera, maestro di preghiera, uomo delle confessioni per riconciliare l'uomo a Dio, ma anche uomo che è attento alle sofferenze degli altri. La Casa sollievo della sofferenza che lui ha fondato ne è un'espressione. Quando Padre Pio si è definito, ha detto: io sono il Cireneo di tutti. Quindi essere di aiuto ai fratelli, in modo particolare a coloro che hanno difficoltà nella vita. San Pio da Pietrelcina quest'anno ci ricorda un invito fortissimo che fu fatto da Papa Pio XII nel periodo della guerra, chiedendo a Padre Pio che ci fossero delle aggregazioni che a lui facessero capo per la preghiera, per la pace. E com'è attuale ancora oggi questa preghiera per la pace, con l'intercessione di San Pio perché il mondo possa ritrovare questa via. Questa è l'unica via che solo il Signore può aprire.”

Il sacerdote ha rivolto poi un pensiero ai volontari che portano avanti da quasi trent’anni il servizio quotidiano della mensa: “Dove ogni giorno tanti nostri fratelli vengono accolti, che è intitolata a San Pio da Pietrelcina e che viene sostenuta, sapete da chi? Da voi, dalla provvidenza. Noi non dobbiamo nulla a nessuno. È un miracolo che dal 1996 va avanti col sostegno di Crotone e della generosità della città. Questo fa onore a voi. Penso che Padre Pio se ne ricorderà. Lui disse che dopo morto si sarebbe messo accanto al Signore, fino a quando l'ultimo dei suoi figli spirituali fosse entrato. Ci accompagna a lui. E allora siamo in buone mani.”

Infine, don Limina ha ricordato le prime devote crotonesi del santo: “Ricordo in modo particolare Santina Tricoli e la professoressa Nicolina Maida, che sono state le prime figlie spirituali di San Pio da Pietrelcina. Qui, nelle parrocchie in cui operavano, hanno dato vita ai gruppi di preghiera. Noi ne raccogliamo l'eredità, che si è diffusa perché Padre Pio si è definito il Cireneo di tutti. E se siamo qui, vuol dire che abbiamo sentito e sentiamo questa sua protezione, questo suo accompagnamento nel portare la croce quotidiana. Di tutti, di quelli che sono nella via del Signore, di quelli che sono nel dubbio, dei peccatori. Padre Pio rimaneva nel confessionale anche per 16 ore al giorno, diceva che bisognava strappare le anime dal demonio e restituirle al Signore. Questa è stata la sua missione.”

Danilo Ruberto

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