(VIDEO) Catanzaro - La storia d’Italia davanti agli occhi dei giovani: la Renault 4 di Moro in esposizione
La vettura nella quale fu trovato il corpo dello statista Dc diventa strumento di memoria e riflessione per i giovani
Catanzaro - Per la prima volta al pubblico, la Renault 4 rossa in cui fu ritrovato il corpo di Aldo Moro, leader democristiano assassinato dalle Brigate Rosse nel 1978, è stata esposta nei saloni della Camera di Commercio di Catanzaro. L’iniziativa rientra nelle Giornate della Legalità, organizzate in collaborazione con la Questura di Catanzaro e rivolte in particolare agli studenti delle scuole superiori.
La vettura, proveniente dal Museo della Polizia di Stato, è stata trasportata sotto scorta dalla polizia da Roma fino a Catanzaro durante la notte. L’esposizione, che resterà aperta fino a questa sera, coincide con la notizia della morte di Anna Laura Braghetti, una delle militanti delle Brigate Rosse coinvolte nel sequestro e nell’omicidio dello statista.
Secondo Pietro Falbo, presidente della Camera di Commercio Catanzaro-Crotone-Vibo, l’esposizione nasce da un’interlocuzione con il questore di Catanzaro, in particolare Giuseppe Linares, ed è la prima volta che la Renault 4 viene mostrata in pubblico. “È un pezzo della storia d’Italia, anzi forse è la storia d’Italia. Questo è il motivo per il quale abbiamo fatto in modo che questo evento diventasse così importante, quasi virale, come si trova adesso il modo di esporre nei social, diventa virale perché diventa un fatto importante. Abbiamo voluto che questo fatto diventasse così importante per riprendere la storia del nostro Paese. All’interno della storia dei 55 giorni della prigionia di Aldo Moro ci sono mille interferenze, mille riflessioni che sono rimaste spesso ancora appese. Non è un caso, l’ho ricordato ai ragazzi nel corso della prima giornata di legalità con l’intervento dell’onorevole Gero Grassi, promotore della seconda commissione Moro, e anche nella seconda giornata della legalità dove abbiamo celebrato l’attenzione per il cyberbullismo e la violenza di genere.”
Falbo ha spiegato che l’obiettivo dell’esposizione è anche educativo: “Negli anni 70 noi giovani adolescenti studiavamo la storia del nostro Paese, in particolare la seconda guerra mondiale e l’immediato dopoguerra. Oggi i ragazzi non studiano quello che è accaduto 30 anni fa: oggi 30 anni fa significano le stragi di Cosa Nostra, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, ma anche 50 anni fa è una storia che non si è nelle condizioni ancora di conoscere perché forse è una storia irrisolta. Il ’78 sono circa 50 anni fa, ma ancora nei libri di storia non si parla di quello che avvenne nella stagione degli anni 70, definita anche anni di piombo. Erano gli anni di piombo durante i quali si consumavano eccidi importanti, come la strage di Bologna il 2 agosto 1980, l’Austica 23 giugno 1980, l’Italicus, la strage di Piazza Fontana, la Banca dell’Agricoltura. Ci sono tanti fatti che ancora rimangono nell’immaginario collettivo ma non vengono trasferiti nei libri di storia, quindi insieme alla Polizia abbiamo voluto dare lustro a questa pagina della storia del nostro Paese, spero abbiamo fatto il possibile per trasferirla nel nostro presente e naturalmente dando la possibilità a tutti di immaginare un futuro tenendo conto di quello che è la nostra storia e il nostro passato.”
Durante le giornate dell’iniziativa, i ragazzi del Liceo Classico “Galluppi”, del Grimaldi-Petrucci-Maresca e dell’Ercolino Scalfaro hanno visitato l’esposizione. “I ragazzi erano molto attenti – ha aggiunto Falbo – sono stati attenti nel corso della trattazione convenzionale, erano molto incuriositi dalla Renault 4 che hanno compreso perfettamente rappresentava un pezzo di storia e spesso mi hanno chiesto che cosa fosse realmente successo. Ho rappresentato ai ragazzi che quando vivevamo quei momenti avevamo esattamente la loro età di oggi e quindi ho cercato di trasferire quelle che erano le emozioni degli anni 70 ai giovani che oggi sono adolescenti nel 2025.”
L’iniziativa ha permesso agli studenti di riflettere sulla stagione degli anni di piombo, spesso poco approfondita nei programmi scolastici, e sull’importanza della memoria storica nella costruzione della cittadinanza e della legalità.