Vaccarizzo Albanese, Pomillo: “Il futuro dei borghi passa da casa, servizi e radici”

Il sindaco Pomillo: “Investire su case, servizi e cultura per fermare lo spopolamento e far crescere i borghi calabresi”

A cura di Redazione
14 novembre 2025 07:00
Vaccarizzo Albanese, Pomillo: “Il futuro dei borghi passa da casa, servizi e radici” -
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Vaccarizzo Albanese – Nei piccoli comuni, l’abitare non è solo una scelta urbanistica, ma una scelta di vita. Lo sottolinea il Sindaco di Vaccarizzo Albanese, Antonio Pomillo, evidenziando come il futuro dell’entroterra e dell’Arberia dipenda dalla capacità di investire nel valore immobiliare, nei servizi e nella qualità della vita delle comunità.

Il Primo Cittadino ha partecipato alla 42ª Assemblea Nazionale ANCI, in corso a Bologna, dove amministratori da tutta Italia discutono di emergenza abitativa, coesione sociale, rigenerazione urbana e digitalizzazione dei servizi pubblici. Pomillo ha evidenziato come misure come il programma Casa Calabria 100, promosso dal Governatore Roberto Occhiuto, siano fondamentali per sostenere chi decide di trasferirsi nei piccoli centri, contrastando lo spopolamento e favorendo la crescita di comunità vive e attrattive.

Il Sindaco ha inoltre presentato il Salotto diffuso di Vakarici come modello di coesione sociale, in cui le case, le famiglie e la lingua diventano strumenti di tutela della memoria e della cultura. “Rigenerare l’abitare significa proteggere culture che vivono solo se restano incarnate nelle persone e nei luoghi”, ha spiegato Pomillo, sottolineando il ruolo dell’Arberia come laboratorio naturale di sviluppo umano e territoriale.

Tra i temi emersi dall’Assemblea ANCI c’è anche l’urgenza della transizione digitale. La Regione Calabria ha avviato un Piano di innovazione digitale che punta a interoperabilità dei servizi, piattaforme condivise, sicurezza informatica e formazione continua dei dipendenti. Per i piccoli comuni, questo significa colmare i gap infrastrutturali e logistici rispetto ai centri maggiori, offrendo servizi moderni e di prossimità per favorire chi sceglie di tornare o trasferirsi nei borghi.

“Abbiamo bisogno di un nuovo patto tra Comuni, Regione e Stato”, ha concluso Pomillo. “Per i borghi non servono misure eccezionali, ma politiche ordinarie che riconoscano la loro straordinaria fragilità. Case accessibili, servizi digitali, sostegno alle attività, mobilità efficiente e continuità istituzionale: solo così i piccoli comuni e l’Arberia potranno continuare a essere luoghi vivi, e non solo memoria di ciò che siamo stati.”

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