#TurismodelleRadici - Succurro: «Radici significa emozioni e memoria»

– I Comuni calabresi sembrano essere affascinati da tutto quello che ruota attorno al Turismo delle radici. Di prospettive e progetti ne abbiamo parlato con Rosaria Succurro, presi...

A cura di Redazione
05 dicembre 2023 08:30
#TurismodelleRadici - Succurro: «Radici significa emozioni e memoria» -
Condividi

#TurismodelleRadici – I Comuni calabresi sembrano essere affascinati da tutto quello che ruota attorno al Turismo delle radici. Di prospettive e progetti ne abbiamo parlato con Rosaria Succurro, presidente dell’Anci Calabria, sindaco di San Giovanni in Fiore e presidente della Provincia di Cosenza.

Prende sempre più piede in Calabria il cosiddetto “Turismo delle Radici”, è una formula che può avere successo?
Sì, senza dubbio. A San Giovanni in Fiore l’abbiamo verificato nel concreto con la “Settimana del turismo delle radici”, che nel giugno scorso ha visto la partecipazione massiccia di persone originarie della città e del territorio, giunte dalla Francia e da altre nazioni. Avevamo già approfondito il tema, anche con la discussione di studi specifici; per esempio, del “Primo rapporto sul turismo delle radici”, pubblicazione curata dalla docente Unical Sonia Ferrari e dalla dottoressa Tiziana Nicotera. Per quanto mi riguarda, in passato avevo organizzato iniziative di spessore dedicate a questo tipo di turismo. La globalizzazione e le nuove tecnologie hanno alimentato il desiderio della riscoperta della storia personale, di conoscere le proprie radici, di coltivare l’affetto per i luoghi, le comunità, la lingua e le tradizioni, anche culinarie, dei propri nonni e parenti.

I comuni calabresi, soprattutto i borghi, sono pronti ad accogliere questa nuova sfida?
Sono ottimista, come sempre. A San Giovanni in Fiore abbiamo creato un modello organizzativo e culturale per affrontare al meglio questa sfida, che oggi significa tanto. Anche con la Provincia di Cosenza, stiamo puntando molto sul turismo delle radici, che tra l’altro ci consente di rafforzare i legami con le comunità calabresi all’estero e con quelle oltremare legate alla tradizione arbëreshë, con cui abbiamo intensi scambi di amicizia e collaborazione, anche per favorire lo sviluppo economico dei rispettivi territori.

San Giovanni in Fiore si sta distinguendo per le iniziative messe in campo su questa nuova sfida. Può già fare un primo bilancio? Qual è l’iniziativa che l’ha più coinvolta emotivamente e personalmente?
«Radici» significa «emozioni», «memoria», comprensione della storia. Nell’ultimo agosto, dopo il successo della “Settimana del turismo delle radici”, valsa a destagionalizzare l’offerta turistica, abbiamo dedicato altre giornate agli emigrati e proiettato nell’Abbazia florense un bellissimo docufilm del regista François De Luca, “Le nostre Radici”, che racconta il trasferimento, nel secolo scorso, di intere famiglie sangiovannesi come la sua a Saint-Geniès-de-Malgoirès, un paese della Francia occitana. L’Abbazia era strapiena ed è venuto anche il sindaco di lì, a riprova dei della profondità dei rapporti fra le nostre comunità. L’anno scorso, gli stessi amici franco-sangiovannesi avevano salutato con un caloroso applauso un mio intervento in video durante un’importante festa dedicata all’emigrazione italiana. Allora mi sono commossa: vuol dire che le radici non hanno bandiere politiche e sono più forti di ogni distanza. È su questa base che dobbiamo continuare a costruire; anche per entrare in nuovi mercati con i nostri prodotti tipici e il nostro artigianato. Il mio primo bilancio è positivo, perché stiamo avendo riscontri pure sul versante economico: sia per le presenze registrate in città; sia per l’aumento significativo delle esportazioni delle nostre eccellenze, dalla pitta ’mpigliata ai tessuti, alle creazioni degli orafi.

Per Comuni montani come San Giovanni in Fiore, può essere un modo per destagionalizzare il turismo?
Lo è, e noi stiamo andando avanti su questa strada.

L’anno prossimo sarà l’anno del turismo delle radici. Il Governo ha già un piano di promozione del territorio, e la Calabria?
Siamo preparati. Per esempio, da quasi un anno abbiamo trasmesso al ministero della Cultura le schede per inserire in un circuito ministeriale il “Festival del costume tradizionale calabrese”, tenuto nello scorso giugno all’interno della “Settimana del turismo delle radici”. Inoltre, stiamo lavorando per aprire nuovi e prestigiosi spazi alla tradizione dell’artigianato locale, nell’ottica di sviluppare le politiche sul turismo delle radici e posizionarci in alto anche in questo settore.

Segui CalabriaOk