Tornano i “genitori”: eliminata la dicitura “padre” e “madre” dalla carta d'identità elettronica

Un altro passo per il riconoscimento della pluralità dei modelli familiari: la dicitura “padre” e “madre” sarà rimossa dalla carta d’identità elettronica, per lasciare spazio all’unica e inclusiva definizione di “genitore”.

La Corte di Cassazione ha confermato. infatti la decisione della Corte d’appello, che aveva scelto di disapplicare il decreto ministeriale del 31 gennaio 2019, il quale prevedeva il ritorno alla vecchia formula “padre/madre”, superata nel 2015. Il decreto è stato ritenuto non conforme ai principi di uguaglianza e non discriminazione, poiché non tiene conto delle nuove realtà familiari, in particolare quelle formate da coppie dello stesso sesso.

La questione è emersa in seguito al caso di un minore con due madri, una biologica e una adottiva, riconosciute entrambe come genitori attraverso la stepchild adoption. In precedenza, anche il Tribunale di Roma si era espresso a favore della registrazione del solo termine “genitore” sulla carta d’identità del bambino, per assicurare una corrispondenza reale con il suo stato civile.

I giudici hanno ritenuto che l’uso di un linguaggio inclusivo fosse necessario per tutelare il diritto del minore a possedere un documento valido per l’espatrio che rappresentasse correttamente la sua situazione familiare, evitando discriminazioni e semplificando la fruizione di diritti, come viaggiare all’estero con entrambi i genitori.

Questa sentenza segna un riconoscimento concreto della diversità delle famiglie italiane e rappresenta un ulteriore passo verso una burocrazia più giusta e aderente alla realtà sociale.