Tomaino (CONF.I.A.L.): "Il 2026 può rappresentare per Crotone un passo decisivo"

"Crotone non è un territorio senza risorse. È un territorio che ha pagato prezzi altissimi", è il pensiero del Segretario Provinciale Confederale

A cura di Redazione
31 dicembre 2025 18:38
Tomaino (CONF.I.A.L.): "Il 2026 può rappresentare per Crotone un passo decisivo" -
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Il 2026 può rappresentare per Crotone un passaggio decisivo: l’anno in cui il territorio smette di vivere di emergenze, di attese e di narrazioni rassegnate, e sceglie invece di costruire una prospettiva di sviluppo credibile, condivisa e possibile. Una prospettiva che non nasce da annunci, ma dalla consapevolezza che questa comunità ha già dentro di sé le capacità, le energie e le competenze per riuscirci.

Crotone non è un territorio senza risorse. È un territorio che ha pagato prezzi altissimi, ma che continua a reggersi grazie ad aziende che producono e resistono, a lavoratrici e lavoratori che ogni giorno tengono in piedi servizi essenziali, a cittadini che non hanno smesso di sperare e che credono ancora in un percorso di riscatto collettivo. È da qui che bisogna partire: dalla realtà, non dalla retorica.

La prima condizione dello sviluppo è la sicurezza della vita quotidiana. Sicurezza ambientale, sanitaria, sociale. Per questo il futuro di Crotone comincia dalla salute. La bonifica non può più essere considerata un problema da rinviare o una pratica amministrativa da gestire a distanza: deve diventare una grande occasione di rigenerazione economica, occupazionale e sociale. Bonificare significa restituire fiducia ai cittadini, creare lavoro vero e qualificato, attivare filiere produttive locali, garantire prevenzione e tutela della salute. Dopo decenni di attesa, lo Stato deve assumere un ruolo protagonista, perché senza giustizia ambientale non può esserci sviluppo duraturo.

Ambiente e lavoro non sono in contrapposizione. Possono e devono camminare insieme. La tutela della costa e del mare, l’agricoltura di qualità, le filiere locali, il turismo sostenibile, l’innovazione e le comunità energetiche rappresentano opportunità concrete, non slogan. Crotone può crescere valorizzando le proprie vocazioni, senza consumare il territorio, ma rendendolo più forte, attrattivo e competitivo.

La sanità è un altro pilastro irrinunciabile. Non può reggersi solo sulla dedizione del personale, che va ringraziato e rispettato, ma deve poggiare su organizzazione, trasparenza e scelte strutturali. Servono servizi territoriali efficaci, prevenzione, medicina di prossimità, conti in ordine e valorizzazione del lavoro. Una sanità che funziona non è solo un diritto: è un fattore di coesione sociale e di sviluppo.

La scuola rappresenta la prima vera politica industriale del territorio. Investire in edifici sicuri, servizi adeguati e progetti educativi significa costruire futuro. Legalità, solidarietà, inclusione, orientamento e formazione devono diventare strumenti concreti per trattenere energie, dare opportunità ai giovani e rafforzare il legame tra istruzione, lavoro e comunità.

Il lavoro resta il cuore di ogni prospettiva di crescita. Difendere l’occupazione esistente e crearne di nuova è una priorità assoluta. Le clausole sociali negli appalti devono essere rispettate fino in fondo, senza scorciatoie e senza discriminazioni territoriali. Il lavoro non può dipendere dal CAP e il territorio non può continuare a subire decisioni assunte lontano dai luoghi in cui le persone vivono e lavorano.

Anche le infrastrutture e i servizi devono essere pensati come una rete che unisce: porto, ferrovia, aeroporto, viabilità, digitalizzazione e pubblica amministrazione efficiente non sono compartimenti stagni, ma parti di un unico disegno. Crotone cresce se cresce l’intera provincia, se città e aree interne camminano insieme, senza contrapposizioni sterili.

Per rendere tutto questo possibile serve un metodo nuovo, fondato sulla responsabilità e sull’unità. Un patto territoriale permanente che coinvolga istituzioni, parti sociali, imprese, scuola, sanità e terzo settore, con obiettivi chiari, tempi certi e trasparenza. Non tavoli occasionali, ma un lavoro continuo, misurabile, condiviso.

Crotone ha tutto per riuscirci: persone, competenze, imprese resilienti, lavoratori consapevoli, cittadini che non si arrendono. Il 2026 può essere l’anno in cui queste energie vengono finalmente messe in rete, trasformando le criticità in opportunità e la speranza in un progetto concreto di sviluppo e dignità.

Fabio Tomaino

Segretario Provinciale Confederale CONF.I.A.L. – Crotone

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