Sport e giovani, il prof. Mariano: «L'educazione fisica si può fare ovunque»

Lezioni di educazione fisica anche alla primaria, i successi dei Giochi sportivi studenteschi, a Crotone lo sport tra i banchi di scuola sta dando grandi frutti. Ne abbiamo parlato con Santino Mariano...

A cura di Redazione
09 aprile 2024 15:00
Sport e giovani, il prof. Mariano: «L'educazione fisica si può fare ovunque» -
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Lezioni di educazione fisica anche alla primaria, i successi dei Giochi sportivi studenteschi, a Crotone lo sport tra i banchi di scuola sta dando grandi frutti. Ne abbiamo parlato con Santino Mariano, Coordinatore per l’Educazione fisica dell’Atp di Crotone e membro dell’AONI, Accademia Olimpica Nazionale Italiana.

L’educazione fisica è entrata nelle scuole primarie come sta andando?
Sì, finalmente dopo circa sessant’anni dalla legge Moro adesso è inserita nell’offerta formativa. Attualmente si svolge nelle quarte e quinte classi con un docente di educazione fisica laureato in Scienze motorie che svolge un’attività diretta agli alunni. Dal primo settembre 2024 dovrebbero esserci i docenti di ruolo vincitori di concorso.

Come sta andando?
La novità ha portato una rivoluzione organizzativa. Si tratta di due ore aggiuntive e non sostitutive quindi la maggior parte delle scuole, eccetto quelle a tempo pieno, è stata costretta a organizzare le due ore oltre le 33 previste. Inoltre per organizzare la cattedra, soprattutto nei comuni dell’entroterra, hanno dovuto mettere insieme le ore su più scuole.

Proprio in alcuni comuni le scuole non hanno le palestre scolastiche…
Intanto dobbiamo ricordare che l’educazione fisica può essere fatta in qualunque spazio e poi è presente in ogni Comune, in ogni frazione: dove c’è una scuola c’è l’educazione fisica. Se dovessimo tenere lezioni solo dove ci sono le palestre in molti istituti della Calabria sarebbe impossibile farla. Pensiamo che anche le scuole secondarie di primo e e secondo grado, purtroppo, ne sono sprovviste, figuriamoci le primarie. Però la professionalità e le motivazioni dei docenti compensano la carenza strutturali. I “maestri” ritagliano spazi che possono essere aule, cortili, atri degli istituti. Nonostante i disagi gli esperti non si sono scoraggiati e hanno da subito, e sempre, garantito la lezione.

Crotone è davvero una città sportiva e tanti studenti di tutto il territorio hanno partecipato con entusiasmo ai Giochi Sportivi studenteschi che sono diventati un evento per i ragazzi e non solo.
Si è svolta la settimana provinciale delle competizioni sportive scolastiche e siamo pronti a partire con la settimana regionale che quest’anno si svolgerà proprio a Crotone. L’idea è quella di portare in un unico territorio le otto discipline sportive, dall’atletica al rugby, pallavolo, pallacanestro, calcio a 5, pallamano, per creare una piccola olimpiade. Una forma organica per presentare un’attività diffusa, partecipata, coinvolgente che crea entusiasmo non solo nei ragazzi ma anche nelle scuole, nelle famiglie, nella comunità dove si realizza. Certo c’è ancora molto da fare i problemi che noi riscontriamo riguardano ad esempio la certificazione medica non agonistica che non tutti i ragazzi fanno o per ragioni economiche o per motivi personali, e poi ancora il problema dei trasporti quando bisogna partecipare agli eventi territoriali, la diminuzione delle ore per la preparazione ai ragazzi. Sono criticità che spesso limitano l’attività ma nonostante tutto siamo presenti e non facciamo mancare il servizio agli studenti che ci trasmettono tanto entusiasmo con il loro gioco. Durante le gare abbiamo voluto fare emergere la cultura identitaria di questo territorio, che è una cultura olimpica, che ha una tradizione storica straordinaria e che è tipica di Crotone e della Calabria. Come mondo della scuola stiamo cercando di tirar fuori questo aspetto perchè quanto più abbiamo radici profonde tanto più germogli e frutti si avranno nel futuro. Non è una metafora astratta: è più facile arrivare a un’Olimpiade con la nostra cultura che non con i nostri atleti e lo dico come occasione di rilancio perchè le nostre radici possono raccontare storie incredibili non solo ai nostri ragazzi ma a tutto il Paese.

Oltre ai benefici dello sport su mente e corpo l’educazione motoria nelle scuole va incontro anche alle esigenze di quelle famiglie che non possono permettersi di pagare una retta per le attività sportive.
L’educazione fisica nelle scuole è l’unica attività che attualmente non si paga! Quindi certo che va incontro alle famiglie in difficoltà.
V. R.

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