Soverato, Festival d’Autunno: il Francesco Loccisano Trio incanta con un’esibizione tra tradizione e innovazione

Superando i confini della musica popolare, il trio si è spinto con naturalezza verso le sonorità della world music e del contemporary jazz, tracciando un percorso originale e audace

A cura di Redazione
22 agosto 2025 02:00
Soverato, Festival d’Autunno: il Francesco Loccisano Trio incanta con un’esibizione tra tradizione e innovazione -
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Soverato - Uno sguardo alla tradizione, uno al futuro. Ieri sera, al Teatro Comunale di Soverato, con un’esibizione fuori dagli schemi, il Francesco Loccisano Trio ha dimostrato di possedere tutte le qualità necessarie per abbattere le barriere musicali. Superando i confini della musica popolare, il trio si è spinto con naturalezza verso le sonorità della world music e del contemporary jazz, tracciando un percorso originale e audace. La prima nazionale di “Cotrà – La chitarra battente”, ha rappresentato l’ultimo atto della Summer Edition del Festival d’Autunno, ideato e diretto da Antonietta Santacroce.

Sul palco, supportato da Tonino Palamara, alle percussioni e al cajon, e da Antonio Cusato Quel all’ukubass, la chitarra battente di Francesco Loccisano non è solo strumento: è voce, è racconto, è ponte tra epoche. Con Cotrà, il trio ha dato vita a un viaggio musicale che parte dalla Calabria più profonda e si apre al mondo, contaminandosi con accenni di ritmi latini, armonie jazz e suggestioni mediterranee.

Ogni brano è stato una tappa di un intenso percorso emotivo, dove la tradizione non è mai nostalgia, ma materia viva da plasmare. Loccisano, insieme a Palamara e Cusato Quel, ha saputo alternare momenti di intensa introspezione a esplosioni ritmiche che hanno coinvolto il pubblico in un crescendo di emozioni.

Sin dall’iniziale trittico, la chitarra battente si è fatta voce narrante. Gocce d’amore ha accarezzato il pubblico con la sua dolcezza malinconica; Scilla ha evocato paesaggi mitologici e tensioni marine, e Mousikè, con il suo titolo che richiama l’essenza stessa dell’arte musicale, ha concluso il medley con una dichiarazione di intenti, un manifesto sonoro che ha posto le basi per il viaggio che sarebbe seguito.

Da quel momento, il concerto ha preso il ritmo di un racconto epico, in cui ogni esecuzione è stata una tappa e ogni nota volteggiava nella platea del teatro. Loccisano ha saputo intrecciare tradizione e innovazione, facendo della chitarra battente non solo uno strumento, ma un’estensione della propria voce interiore.

Con l’ingresso degli altri musicisti, il dialogo sonoro si è ampliato: Palamara ha aggiunto ritmi dagli accenti jazz, Cusato Quel ha offerto profondità e respiro con i suoi assolo di chiara impronta jazzistica, sostenendo la base ritmica senza mai tradire l’anima mediterranea dell’ensemble. Ogni performance è sembrata un viaggio tra memoria e modernità, dove la musica non ha confini, ma orizzonti da esplorare.

Se il trittico ha catalizzato l’attenzione sull’enorme bagaglio tecnico ed espressivo di Francesco Loccisano, in seguito ad esaltarsi è stata l’esibizione di un trio che ha messo in luce le diverse provenienze stilistiche, messe al servizio della visione musicale del chitarrista.

La sinergia tra i tre musicisti ha dato vita a un racconto sonoro stratificato, dove ogni brano si è trasformato in un microcosmo espressivo. Le percussioni hanno scandito il ritmo che non ha mai smesso di sorprendere per l’energia trasmessa, mentre l’ukubass ha tessuto un contrappunto profondo e vibrante, capace di sostenere e rilanciare le intuizioni melodiche della chitarra battente.

Il trio non si è limitato a eseguire: ha dialogato, ha giocato, ha osato introducendo nella musica popolare elementi di altri generi musicali. E proprio in questo continuo scambio, in questa tensione creativa, si è rivelata la forza del progetto Cotrà: un viaggio musicale che parte dalla Calabria ma si apre al mondo, senza mai perdere il contatto con le radici.

Tutti i brani eseguiti sono stati caratterizzati da una lettura diversa dalle versioni registrate in studio. Un atteggiamento che ha premiato l’autenticità dell’esecuzione e la capacità del trio di rendere ogni performance unica e irripetibile. Questo approccio ha permesso ai brani di evolversi nel tempo reale del concerto, lasciando spazio all’improvvisazione, all’interazione e alla sensibilità del momento.

Una libertà interpretativa e creativa che ha espresso un valore aggiunto: non una semplice riproposizione, ma una vera e propria reinvenzione. In questo modo, la musica ha assunto una dimensione più intima e viva, capace di coinvolgere emotivamente e intellettualmente, trasformando l’ascolto in esperienza.

Tra i vari brani, interessante la rilettura audace e raffinata delle Variazioni sulla Tarantella Napoletana, trasformatesi in un terreno di esplorazione ritmica e armonica, dove tradizione e modernità si rincorrevano con leggerezza. Graffi ha introdotto una tensione più intensa, con dinamiche serrate e contrasti timbrici che hanno messo in risalto la forza espressiva della chitarra battente.

Onde d’urto ha conquistato il pubblico per la sua forza e per la capacità di saper condensare in pochi minuti l’essenza del progetto Cotrà. La tarantella di Zio Nicola ha chiuso il concerto con un omaggio alla tradizione più autentica, rivisitata con ironia e virtuosismo. Il pubblico, ormai completamente immerso nel viaggio sonoro, ha accolto l’ultimo brano con un applauso caloroso, consapevole di aver assistito a un concerto che non ha solo celebrato la chitarra battente: l’ha reinventata, l’ha proiettata nel futuro, l’ha resa linguaggio universale.

Il Festival d’Autunno, conclusa l’anteprima estiva della Summer Edition, tornerà giovedì 2 ottobre con “Tea Time. Danzando con Jane (Austen), nella Sala Concerti di Palazzo De’ Nobili di Catanzaro, per celebrare i 250 anni della nascita della celebre scrittrice britannica e venerdì 10 ottobre, al Teatro Comunale di Catanzaro con “To My Skin” di Cornelia Dance Company su coreografie di Antonio Ruz e Mauro De Candia. Due prime nazionali, anteprime di assoluto interesse che continueranno a contrassegnare la qualità delle proposte della rassegna diretta da Antonietta Santacroce.

È possibile acquistare i biglietti degli spettacoli del Festival d’Autunno e gli abbonamenti presso la segreteria, sita in Via Jannoni a Catanzaro (di fronte al Teatro Politeama), sul sito www.festivaldautunno.com, o direttamente su TicketOne nella pagina Festival d’autunno. Per ulteriori informazioni contattare il numero 351.7976071 o scrivere a [email protected]

È possibile acquistare i biglietti degli spettacoli del Festival d’Autunno presso la segreteria, sita in Via Jannoni a Catanzaro (di fronte al Teatro Politeama), sul sito www.festivaldautunno.com, su TicketOne e direttamente alla biglietteria dello spettacolo. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero 351.7976071 o scrivere alla mail [email protected]

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