Scoperti e fermati due scafisti iracheni a Crotone, tramite le testimonianze dei migranti

In un’importante operazione congiunta, i poliziotti della Questura di Crotone e i militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria due c...

A cura di Redazione
28 giugno 2025 08:15
Scoperti e fermati due scafisti iracheni a Crotone, tramite le testimonianze dei migranti -
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In un’importante operazione congiunta, i poliziotti della Questura di Crotone e i militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria due cittadini iracheni, ritenuti responsabili del trasferimento via mare di 61 migranti partiti dalla Turchia e sbarcati sulle coste calabresi.

Le indagini sono iniziate subito dopo lo sbarco avvenuto il 24 giugno 2025, quando i migranti sono stati scortati dalla Capitaneria di Porto fino al porto di Crotone. Una volta giunti, sono stati assistiti dal personale sanitario e successivamente condotti presso il Regional Hub di Isola Capo Rizzuto per le procedure di identificazione curate dalla Questura.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Crotone guidata dal Procuratore Domenico Guarascio, è stata portata avanti dalla Squadra Mobile della Questura insieme ai finanzieri della Sezione Operativa Navale. L’obiettivo era ricostruire l’intero iter del viaggio dalla Turchia fino allo sbarco in Calabria, identificando i responsabili dell’organizzazione e della conduzione dell’imbarcazione.

Determinanti per l’identificazione degli scafisti sono state le testimonianze di alcuni migranti, che hanno fornito elementi utili per risalire ai due presunti conduttori. A rafforzare i primi riscontri sono stati i dati estratti dai cellulari dei fermati, contenenti applicazioni di navigazione e mappe nautiche, compatibili con il ruolo di guida dell’imbarcazione.

Sulla base dei gravi indizi di responsabilità, i due uomini sono stati associati presso la Casa Circondariale di Crotone e posti a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone.

Le indagini sono tuttora in corso per acquisire ulteriori elementi e individuare eventuali complici o legami con organizzazioni transnazionali.

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