Saracena, i piccoli Comuni rimangono il primo e unico presidio dello Stato
Russo: "Servono risorse vere per non lasciare i cittadini senza servizi"

Saracena - I piccoli Comuni rimangono il primo e unico presidio dello Stato nelle aree più periferiche, quelle che soffrono maggiormente l’emarginazione dei servizi e che senza un reale sostegno finanziario rischiano di non poter più garantire i diritti essenziali. Abbiamo bisogno di regole meno rigide e di risorse stabili per continuare a essere comunità vive e non territori di estrema periferia.
RUSSO STAMANI A ROMA PER LA COMMISSIONE FINANZE DI ANCI
È quanto dichiara il sindaco, Renzo Russo, intervenuto oggi pomeriggio (martedì 30) a Roma ai lavori della Commissione Finanza Locale, in qualità di componente del Consiglio Nazionale di ANCI. Un confronto che ha messo sul tavolo le proposte da presentare al Governo nella nuova Legge di bilancio 2026.
LA VOCE DEI PICCOLI COMUNI
Dai fondi per i minori e i servizi scolastici al sostegno per la disabilità, dalle regole contabili più flessibili fino a un vero accesso all’autonomia fiscale: sono queste le richieste che arrivano dai territori più fragili, dove ogni euro speso è decisivo per mantenere scuole aperte, garantire assistenza sociale, offrire servizi di prossimità e contrastare lo spopolamento. Nei piccoli comuni – ribadisce il Primo cittadino – non esistono margini di spreco, qui le risorse non servono a moltiplicare burocrazie, ma a mantenere viva la dignità quotidiana delle persone.
IL RISCHIO REALE È CHE SENZA SUPPORTO LO STATO SI ALLONTANA
Il documento ANCI chiede al Governo di intervenire anche sul fronte degli investimenti, ripristinando i contributi per i centri minori, rafforzando i programmi di rigenerazione urbana e sostenendo la manutenzione di scuole, strade e impianti. Se i Comuni non vengono messi nelle condizioni di agire – avverte il Sindaco – il rischio è che interi territori rimangano senza servizi, con cittadini di serie B e un’Italia a due velocità.
IL MESSAGGIO DA PORTARE A PALAZZO CHIGI: RISORSE CERTE E REGOLE GIUSTE
La richiesta è chiara: risorse certe e regole più giuste per consentire anche ai piccoli comuni di programmare il futuro. Non chiediamo privilegi – conclude Russo – chiediamo solo di poter svolgere il nostro compito: dare risposte ai cittadini e non abbandonare i territori.