Rapporto Svimez, il sud "invecchia" velocemente

Cresce il sud e contribuisce anche alla crescita del Pil ma rimane ancora indietro. Questo quanto emerge dal Rapporto Svimez L’economia e la società del Mezzogiorno presentato lo scorso martedì. Un’at...

A cura di Redazione
11 dicembre 2023 14:00
Rapporto Svimez, il sud "invecchia" velocemente -
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Cresce il sud e contribuisce anche alla crescita del Pil ma rimane ancora indietro. Questo quanto emerge dal Rapporto Svimez L’economia e la società del Mezzogiorno presentato lo scorso martedì. Un’attenta analisi sulle potenzialità ma anche e soprattutto sulle criticità e fragilità di una parte d’Italia che nonostante la capacità di sviluppo arranca ancora nell’economia. Anche quest’anno sono stati gli abitanti del sud ha soffrire maggiormente l’inflazione.

Sono state colpite con maggiore intensità le famiglie a basso reddito, prevalentemente concentrate nelle regioni del Mezzogiorno. In tema di precarietà del lavoro, nella ripresa post-Covid dopo il «rimbalzo» occupazionale è tornata a inasprirsi la precarietà. Dalla seconda metà del 2021, è cresciuta l’occupazione più stabile, ma la vulnerabilità nel mercato del lavoro meridionale resta su livelli patologici. Con la povertà assoluta che dilaga in tutto il Paese, l’incremento dell’occupazione non è in grado di alleviare il disagio sociale in un contesto di diffusa precarietà e bassi salari.

E a livello lavorativo incide anche la migrazione e lo spopolamento: il Mezzogiorno continua a perdere popolazione, soprattutto giovani qualificati. Dal 2002 al 2021 hanno lasciato il sud oltre 2,5 milioni di persone, e secondo il rapporto, al netto dei rientri, il Mezzogiorno ha perso 1,1 milioni di residenti. Dati drammatici, si stima infatti che il Mezzogiorno diventerà l’area più vecchia del Paese nel 2080.

Cosa fare? Il potenziamento dell’occupazione femminile nel Mezzogiorno è cruciale per contrastare il declino demografico. Ma bisogna sfruttare al meglio le opportunità del Pnrr anche per quanto riguarda l’istruzione e i servizi educativi dedicati all’infanzia. La nota positiva arriva dai probabili dati del futuro. Nel 2024 si stima che il PIL aumenti dello 0,7% a livello nazionale, per effetto del +0,7 del Centro-Nord e del +0,6 del Mezzogiorno. Al Sud la crescita dei consumi delle famiglie dovrebbe tornare in positivo. M serve puntare sull’industrializzazione, come sottolineato dal direttore generale di Svimez Luca Bianchi: «Le prospettive di industrializzazione del Mezzogiorno vanno collocate nelle strategie di riconversione e di rinnovamento tecnologico e produttivo dell’apparato industriale europeo.

Evitare che il Mezzogiorno ne resti escluso, è compito primario della politica industriale nazionale e degli strumenti che essa adotta anche e soprattutto al di fuori dell’area meridionale e nella cui elaborazione l’obiettivo dell’industrializzazione del Mezzogiorno deve essere dunque adeguatamente rappresentato. E’ questa del resto una condizione indispensabile perché si possa richiedere che, anche in sede europea, la politica regionale non si esaurisca in una mera assegnazione di mezzi finanziari».

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