Protesta in centro: la Kroton Nuoto scuote la piazza, Pingitore scuote il Comune
In Piazza della Resistenza i giovani atleti denunciano l’esclusione dalla piscina comunale; il consigliere Iginio Pingitore chiede responsabilità

Crotone — Ieri sera in Piazza della Resistenza la voce dei giovani ha rotto il consueto ritmo della campagna elettorale. Con striscioni, cartelli e slogan gli atleti della Kroton Nuoto hanno manifestato la loro protesta per l’impossibilità di accedere alla piscina olimpionica di via Giovanni Paolo II, struttura pubblica che da mesi risulta indisponibile per decine di giovani nuotatori.
La protesta, netta e composta, è stata un richiamo all’attenzione della cittadinanza: non semplici rivendicazioni di una singola società sportiva, ma una sollecitazione sul diritto allo sport e sull’uso corretto dei beni di proprietà collettiva. I ragazzi hanno raccontato di allenamenti improvvisati in mare e di sacrifici che non trovano riscontro nelle scelte amministrative.
A intervenire con durezza è stato il consigliere comunale di Stanchi dei Soliti, Iginio Pingitore, che ha trasformato la protesta in atto politico: «Ho depositato un’interpellanza — ha dichiarato Pingitore — e la risposta ottenuta dall’amministrazione è stata insufficiente. Non è possibile scaricare ogni responsabilità sui gestori: l’affidamento dell’impianto è atto del Comune, e dunque l’ente non può rimanere indifferente di fronte a una struttura pubblica negata ai cittadini».
Pingitore ha accusato il silenzio istituzionale e le ambiguità burocratiche che, a suo avviso, stanno alimentando l’emergenza: «Non stiamo parlando solo di sport — ha aggiunto — ma della tutela di un bene collettivo e della dignità dei nostri giovani. Continuerò a seguire la vicenda con atti formali e iniziative istituzionali fino a quando non arriveranno risposte concrete».
La tensione intorno alla vicenda è aumentata dopo la notizia di un grave episodio: il dirigente e tecnico della ASD Kroton Nuoto, Roberto Fantasia, sarebbe stato oggetto di un atto vandalico sul terreno di sua proprietà. La società sportiva ha denunciato l’accaduto e il clima di intimidazione che ne deriva. Anche su questo punto Pingitore ha espresso solidarietà: «Condanno con fermezza ogni atto di violenza — ha detto — e mi auguro che le autorità competenti facciano piena luce sull’accaduto».
La manifestazione in piazza mette in evidenza una questione che rischia di crescere: il rapporto tra amministrazione comunale, gestori degli impianti e società sportive locali sembra ormai al centro di una contesa che coinvolge legalità, trasparenza e partecipazione pubblica. I ragazzi della Kroton Nuoto continuano a chiedere soltanto una cosa: poter tornare ad allenarsi in una struttura che appartiene a tutti i cittadini di Crotone.
Iginio Pingitore promette di non abbassare i toni e di proseguire con azioni istituzionali per ottenere chiarimenti e soluzioni: «Se i giovani restano fuori, la responsabilità è di chi governa. Io non mi tirerò indietro».