Pingitore risponde al sindaco di Trebisacce: «Inaccettabile pensare di chiudere l’aeroporto di Crotone»
Il capogruppo di Stanchi dei Soliti difende lo scalo Sant’Anna: “Infrastruttura strategica per un territorio dimenticato. Basta campanilismi, servono investimenti per tutta la costa jonica”

CROTONE – «Leggo con sgomento alcune dichiarazioni che arrivano dalla Calabria jonica e sento il dovere di intervenire». Inizia così la presa di posizione di Iginio Pingitore, capogruppo di Stanchi dei Soliti, dopo le parole del sindaco di Trebisacce Franco Mundo, che ha auspicato la chiusura dell’aeroporto di Crotone per favorire la nascita di un nuovo scalo a Sibari.
Una proposta che Pingitore definisce «fuori luogo e pericolosa» [LEGGI QUI], soprattutto oggi che l’aeroporto Sant’Anna «mostra segnali concreti di crescita, con numeri incoraggianti e nuovi investimenti, come l’adeguamento per la base dei Canadair».
«L’aeroporto di Crotone non è un giocattolo né un capriccio – afferma – ma un’infrastruttura strategica per un territorio che vive già una condizione di isolamento e abbandono infrastrutturale».
Il sindaco Mundo ha motivato la sua posizione con la futura realizzazione della nuova SS106, che dovrebbe convogliare i flussi verso l’aeroporto di Lamezia. Ma per Pingitore si tratta di una visione «miope e fuorviante»: «Quell’opera è ancora lontana anni luce, se mai vedrà la luce. Nel frattempo, l’unica infrastruttura esistente e funzionante è proprio l’aeroporto di Crotone».
Richiamando un antico detto calabrese, «Spugjjiamu nu santu ppi 'ndi vistìri n’atru», Pingitore ammonisce: «Non si può pensare di costruire qualcosa distruggendo ciò che già esiste, soprattutto in un territorio fragile come il nostro».
Per questo lancia un appello diretto al nuovo rappresentante regionale Sergio Ferrari e al consigliere regionale Vito Pitaro: «Servono prese di posizione chiare, definitive e coraggiose a difesa dello scalo pitagorico».
Infine l’affondo politico: «La Calabria ha bisogno di visione e coesione, non di campanilismi ciechi. Non bisogna sacrificare il Crotonese per sostenere la Sibaritide o viceversa: servono investimenti per entrambi. Senza sottrarre, ma aggiungendo. Senza chiudere, ma aprendo. E soprattutto, serve rispetto per chi vive ogni giorno un isolamento che non è solo geografico, ma anche politico».