Per la festa del papà poesie, regali e zeppole

Il 19 marzo la Chiesa ricorda San Giuseppe e tutti festeggiamo i papà. Una ricorrenza legata alla figura del padre putativo di Gesù che ricorda il coraggio di tutti quelli che sono chiamati a ricoprir...

A cura di Redazione
19 marzo 2023 09:00
Per la festa del papà poesie, regali e zeppole -
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Il 19 marzo la Chiesa ricorda San Giuseppe e tutti festeggiamo i papà. Una ricorrenza legata alla figura del padre putativo di Gesù che ricorda il coraggio di tutti quelli che sono chiamati a ricoprire un difficile ruolo ma fondamentale nella famiglia e nella società. Giuseppe, come ha detto Papa Francesco, «rivela il mistero della paternità di Dio su Cristo e su ciascuno di noi». Oggi i papà sono chiamati ad essere sempre più attenti. Il loro ruolo è cambiato tanto.

Li vediamo lavorare, li vediamo prendersi cura della famiglia e dei propri figli, li vediamo sorridere anche quando le difficoltà sembrano insormontabili. Sempre più presenti anche nella gestione familiare, almeno rispetto agli anni passati, hanno acquisito anche maggiore consapevolezza delle proprie capacità.

A tutti loro regaliamo abbracci e carezze, ai più anziani rendiamo la forza che loro ci hanno donato mentre ci portavano sulle spalle, a correre e giocare o anche quando di ritorno stanchi dal lavoro, non dimenticavano quel bacio della buonanotte che significava semplicemente “io ci sono”. E in questo giorno di festa oltre alle poesie dei bimbi da recitare davanti ai loro papà, non potranno mancare nelle case le zeppole.

Le zeppole vengono preparate in tutta Italia, fritte o al forno, e derivano dalla trazione napoletana. E’ una gustosa pasta bignè farcita da tanta crema, e una buona amarena viene posta sopra la zeppola.

Perché si mangiano a San Giuseppe? Un’antica leggende narra che nelle feste Liberalia, che cadevano il 17 marzo in onore delle divinità che dispensavano vino e grano per omaggiare Bacco e Sileno, si bevevano tantissimo vino e ambrosia accompagnati dalle frittelle di frumento, che venivano cotte nel caldo strutto.

E poi, per spiegare il perchè si mangiano il 19 marzo, sembra che nel tempo la religione cattolica abbia assimilato questa usanza, adducendola al giorno in cui si festeggia il protettore della famiglia di Nazareth. Però, oltre alle celebrazioni Liberalia, sembra che il 19 marzo fosse legato anche a dei riti di purificazione agraria, proprio nel Sud Italia.
Si accendevano dunque dei falò, per festeggiare l’equinozio di primavera, insieme a delle frittelle ricoperte di miele.

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