Natalità al minimo, ma Crotone resiste

In Italia una lavoratrice su 5 esce dal mercato del lavoro dopo essere diventata madre e il 72,8% delle convalide delle dimissioni dei neogenitori riguarda le donne. è questo uno dei dati più preoccup...

A cura di Redazione
13 maggio 2024 12:00
Natalità al minimo, ma Crotone resiste -
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In Italia una lavoratrice su 5 esce dal mercato del lavoro dopo essere diventata madre e il 72,8% delle convalide delle dimissioni dei neogenitori riguarda le donne. è questo uno dei dati più preoccupanti messo a fuoco dal nono rapporto di Save The Children “Le Equilibriste – La maternità in Italia 2024”, che traccia un bilancio delle infinite sfide che le donne in Italia devono affrontare quando scelgono di diventare mamme. Numeri che partono però da un dato ancora più preoccupante; quello sulla natalità. Ancora una volta in Italia c’è stato un nuovo record negativo per la natalità: il 2023 ha registrato il minimo storico delle nascite, ferme sotto le 400mila nascite e con un calo del 3,6% rispetto al 2022.

Le donne scelgono di non avere figli o ne hanno meno di quanti ne vorrebbero: nella popolazione femminile, in età fertile tra i 15 e i 49 anni, il numero medio di figli per donna, infatti, è di 1,20, mostrando una diminuzione rispetto al 2022. Il calo della natalità ormai coinvolge anche la componente straniera della popolazione: nel 2023 ci sono stati meno 3mila nati rispetto all’anno precedente.
Inoltre, l’Italia si conferma come uno dei Paesi europei con la più alta età media delle donne al parto, circa 32,5 anni.

L’Italia è anche il Paese europeo con la più alta età media delle donne per la nascita del primo figlio, circa 31,6 anni, con 8,9% di primi nati da mamme over 40, tasso inferiore solo a quello della Spagna. Cifre che fanno riflettere e che dovrebbero essere un campanello d’allarme. I dati Istat fotografano da tempo una situazione che non riguarda solo la sfera sociale ma anche quella economica.

L’Italia rischia di diventare un paese senza giovani. Ancora più allarmante è il cambio di passo al sud. In questo contesto nella provincia di Crotone ci sono degli spiragli di luce. Ogni anno al San Giovanni di Dio nascono oltre 1000 bambini.
Un trend positivo che deve però fare i conti con la crescita dei nuovi nati che purtroppo troppo spesso decidono poi di lasciare la terra d’origine. Anche in questo caso, negli ultimi anni, abbiamo assistito a un’emigrazione al contrario e a un sempre più diffuso senso di restanza soprattutto nelle aree interne dove si soffre maggiormente l’assenza di nuove generazioni. Puntare sul welfare è dunque necessario e le politiche sociali dovrebbero sostenere di più genitori e giovani, la fertilità non riguarda solo le coppie ma anche i territori che, come una madre, devono imparare a prendersi cura dei propri figli.

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