Mormanno si appresta a vivere la XX edizione di Perciavutti
Mormanno – Nel cuore del Pollino si rinnova un appuntamento ormai vero orgoglio della comunità intera; una rievocazione di tempi andati, “Perciavutti” ovvero la spillatura delle botti per consentir...

Mormanno – Nel cuore del Pollino si rinnova un appuntamento ormai vero orgoglio della comunità intera; una rievocazione di tempi andati, “Perciavutti” ovvero la spillatura delle botti per consentire l’assaggio del vino nuovo. Un rito che si tramanda di generazione in generazione.
L’evento che quest’anno festeggia il ventennale si tiene dal 6 all’8 dicembre nelle dismesse cantine di un tempo ovvero “i vuttari” (che si apriranno il 7 dicembre), dove le donne del borgo, accompagnano il vino con un menù di pietanze della tradizione.
Quattro i quartieri: Costa, Casalicchio, Torretta e Capo Lo Serro che, sfruttando la morfologia del borgo, verranno adibite a vere e proprie cantine che saranno trasformate, per i tanti visitatori, in cantine di ristoro.
Un lavoro certosino per rendere quanto più verosimile l’ambiente dove gli ospiti saranno accolti da padroni di casa, in abiti tradizionali.
Gli ospiti potranno circolare da un quartiere all’altro, visitare e assaggiare nelle varie cantine le delizie e le eccellenze del territorio proposte, accuratamente studiate e differenziate dagli altri quartieri
Una manifestazione unica, di ispirazione per altre similari ma che ne conserva l’originalità fatta di spontaneità e di tanti sorrisi, d’altronde l’accoglienza degli abitanti è dote risaputa.
La manifestazione organizzata dall’associazione culturale “Comunalia” con il supporto del comune di Mormanno da tempo ormai è la sintesi del lavoro di una comunità che vive attorno a questo evento che rappresenta un momento importante per la promozione del territorio tanto da rientrare tra le politiche della Regione Calabria e del Consiglio regionale attraverso una proposta del capogruppo pentastellato, Davide Tavernise come manifestazione identitaria per eccellenza, il ruolo di evento a carattere regionale.
A Perciavutti – spiega il sindaco Paolo Pappaterra – Mormanno diventa la capitale del vino calabrese e costruisce, attorno all’antica tradizione della spillatura del vino nuovo, un forte attrattore turistico ed esperienziale che quest’anno – tra l’altro – si legherà ad un altro grande evento di caratura nazionale, ovvero Slow Beans la rete italiana di produttori, cuochi e attivisti sensibili al tema dei legumi che condividono l’appartenenza a Slow Food e si riconoscono in un manifesto di valori e intenti che ospiteremo nella nostra città e nei comuni viciniori del Pollino proprio nei giorni dell’evento di dicembre».
Il 6- 7 e 8 dicembre Mormanno è pronta ad l’accogliere le migliaia di visitatori che ogni anno affollano le strade del borgo conosciuto per il fagiolo poverello bianco, il bocconotto e la lenticchia, per vivere l’evento che apre le festività natalizie.
Un evento culturale ed enogastronomico che diventa un grande collante sociale per la comunità intera che si impegna – a vario titolo – nella realizzazione di una festa dal sapore antico.
Mormanno per tre giorni valorizza la cultura del vino non solo territoriale ma anche regionale con la collaborazione delle cantine rappresentative del vino calabrese.
Inoltre da qualche anno grazie a Perciavutti, la città di Mormanno è entrata a far parte del circuito “Delle Città del Vino” e partecipa, periodicamente in tutta Italia, al Palio delle Botti con una squadra cittadina che è anche momento per avvicinare alla storia e alla tradizione della festa le nuove generazioni in un «passaggio culturale che è importante per la tenuta della identità della comunità.
L’esperienza dei quartieri “Costa”, “Casalicchio”, “Capo Lo Serro”, “Torretta” che accolgono i “vuttari”, conclude il sindaco Pappaterra, «è per noi fondamentale per costruire unità e senso di comunità tra i nostri cittadini. Perciavutti è festa di tutti e per tanto patrimonio non solo di Mormanno ma di tutta la Calabria che nel nostro centro storico si ritrova, fa festa, e si riconosce nella esperienza popolare comune a tutti i territori, valorizzando la tradizione in chiave contemporanea facendola diventare attrattore turistico attorno all’esperienza di conoscenza di un territorio unico e straordinario che ogni anno richiama migliaia di calabresi e visitatori da ogni parte d’Italia e del mondo”.