Montepaone - Un'arte che parla di emigrazione, dolore e speranza

Successo per il 'Simposio d'arte contemporanea' 'Migranti perché?', evento culturale organizzato dall'associazione Jone e Rosa Spina

A cura di Redazione
08 settembre 2025 18:00
Montepaone - Un'arte che parla di emigrazione, dolore e speranza -
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Montepaone Lido ha ospitato il "Simposio d'arte contemporanea" dal titolo "Migranti perché?", un evento di grande valore culturale organizzato dall'associazione Jone di Mario Iannelli e dall'atelier De-Filage della promotrice culturale Rosa Spina. L'incontro si è svolto nei nuovi locali del San Luca Restaurant, una cornice che ha saputo esaltare l'intensità del tema trattato e l'importanza dell'arte contemporanea come veicolo di riflessione sociale.

In una meravigliosa sala baciata dall'arte, tra le opere pittoriche che affrontano un tema così scottante e doloroso, Massimo Brescia, conduttore radiofonico, ha aperto i lavori, evidenziando come la Calabria sia fortemente segnata dalla questione dell'emigrazione. Mario Iannelli, presidente dell'associazione Jone, ha sottolineato come l'emigrazione rappresenti una problematica globale, che riguarda tutto il pianeta, ricordando come molti suoi dipendenti siano stranieri e come si batta per la loro integrazione, affinché possano lavorare e portare le proprie famiglie in Italia.

Il Sindaco di Montepaone, Mario Migliarese, ha esordito puntualizzando che gli immigrati presenti nel comune non hanno mai creato problemi, sottolineando l'importanza di eventi come il Simposio, che promuovono l'integrazione e il dialogo. Il Sindaco ha anche ringraziato Iannelli e Rosa Spina, che hanno fatto donare dagli artisti opere che verranno esposte in una mostra permanente nella sede municipale di Montepaone Lido.

Carlo Motta, responsabile Libri Editoriale Giorgio Mondadori, presentando il Catalogo del collezionista dell'arte moderna, ha messo in rilievo l'importanza del valore di un'opera d'arte: "Il valore di un'opera è quello che qualcuno è disposto a pagare per averla." In risposta alla domanda del giornalista professionista Luigi Stanizzi su cosa debba fare un artista per vedere quotate e pagate le sue opere, Motta ha sottolineato l'importanza di essere presenti nei cataloghi e di partecipare a premi e concorsi. "E ci vuole talento", ha aggiunto Salvatore Calabretta.

Antonio Falbo, critico d'arte, ha illustrato il catalogo generale di 600 pagine che sta curando su Rosa Spina, partendo dalle sue opere degli anni '70 fino ad oggi. Ha approfondito in particolare l'opera "Rosa Spina e La Zattera della Medusa: un dolore che attraversa i secoli", spiegando come l'artista non si limiti a riprodurre l'opera di Géricault, ma la rilegga in chiave contemporanea, esplorando i simboli e trasformandoli in segni attuali capaci di parlare al nostro tempo. Un gesto artistico radicale, che attraverso strappi, cuciture e sovrapposizioni materiche, trasfigura la realtà.

Tea Mancuso ha presentato "Islanda e altre storie", il terzo volume della monumentale opera "La grande favola dell'universo" di Giuseppe Arnone, in cui il testo si intreccia con le tavole d'arte contemporanea, le quali non sono semplici illustrazioni ma opere ispirate liberamente ai contenuti del romanzo.

Successivamente, Augusto Ambrosio ha parlato con commozione del suo lavoro, seguita dalla convincente Paola Moretti e dalla coltissima Cettina Mazzei, che ha presentato la sua opera sulla strage di Cutro. In modo originale e toccante, Mazzei ha rappresentato i morti in mare come rose, un simbolo potente di bellezza e dolore.

Gli artisti presenti al Simposio sono stati Rosa Spina, Caneva Giancarlo, Franz Ferruccio, Augusto Ambrosone, Nicola Guarino, Gianni Maglio, Gianni Mastrantonio, Bluer (Lorenzo Viscidi), Paola Moretti, Simonetta Turco, Malacarne Claudio, Di Febo Massimo, Cettina Mazzei, Eleonora Sala, Verrino Luigi. Ognuno di loro ha avuto l'opportunità di spiegare le proprie creazioni, letture di versi, proclamazioni di principi, e ha condiviso emozioni profonde.

Tea Mancuso ha poi esposto criticamente le opere degli artisti compresi nel volume, duettando con Carlo Motta, che ha declamato versi liberamente tratti dal volume. Tra gli ospiti particolarmente graditi della manifestazione, l'architetto Roberto Principe, responsabile del MAON (Museo d'Arte dell'Otto e Novecento) di Rende, ha annunciato che ospiterà la prossima mostra antologica di Rosa Spina.

Il maestro Malacarne ha concluso la serata ringraziando per l'accoglienza, mentre le parole di emigrazione, accoglienza, storie e immagini di dolore, naufragi e morte hanno dato vita a un confronto profondo e toccante. Il racconto di Luigi Stanizzi, che ha narrato la tragica storia di una madre di colore naufraga con i suoi bambini, ha ricordato il valore della speranza e della resilienza di fronte alle tragedie. Speranza che i sopravvissuti possano essere simboleggiati nella tela di Luigi Verrino, che oggi festeggia i suoi primi 80 anni.

Rosa Spina, con la sua opera e il suo impegno, ha fornito il senso profondo del Simposio, con un messaggio che invita a incidere profondamente nella realtà e a risvegliare il cuore di chi, purtroppo, non pratica l'arte. Mario Iannelli, sempre pronto e accogliente insieme alla moglie Mena Cristofaro, ha voluto condividere i saluti finali con il grande chef Tommaso Proganò, che ha concluso l'evento con piatti di mare in riva al mitico Jonio.

Gli intervenuti hanno espresso parole di infinita gratitudine e stima nei confronti di Rosa Spina, Mario Iannelli, e di tutti i protagonisti di questa kermesse culturale, che da dieci anni si rinnova coinvolgendo artisti provenienti da ogni parte del mondo.

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