#MaiPiùUltimi - Michele Affidato: «Per me Crotone non è ultima»
Ospite del salottino di CrotoneOk di questa settimana un personaggio che non ha bisogno di presentazioni: Michele Affidato.Un nome che significa eccellenza crotonese nel mondo, maestro orafo, ambascia...
Ospite del salottino di CrotoneOk di questa settimana un personaggio che non ha bisogno di presentazioni: Michele Affidato.
Un nome che significa eccellenza crotonese nel mondo, maestro orafo, ambasciatore Unicef e soprattutto un amico di CrotoneOk che nel 2017 è stato anche premiato come Personaggio Ok dell’anno.
L’opera artistica e la professionalità di Michele Affidato hanno portato negli anni il nome della di Crotone, sempre più in alto. Come diceva Gianni Morandi durante il Festival di Sanremo, “se non presento Michele Affidato dicendo Michele Affidato di Crotone, lui si offende”. E nelle tue opere metti sempre un richiamo alla nostra storia e alla nostra identità.
Come potremmo descrivere il legame che hai con Crotone?
Quando so di andare in eventi che hanno una grande mediaticità, con il nome di Michele Affidato porto sempre il nome della mia città. E questo lo faccio al fine di promuovere questa nostra terra, con le sue eccellenze e le sue bellezze. Sanremo è stato uno dei tanti eventi in cui ho potuto mettere in risalto la mia città.
La forza di Michele Affidato non viene soltanto dalle sue radici, ma soprattutto dalla tua splendida famiglia, che si è sempre stretta intorno a te, ti supporta, ti sostiene e condivide con te sacrifici e gioie. Ed ora c’è anche Antonio che ha iniziato il suo percorso artistico con le sue sculture e le sue opere che stanno già avendo un grande successo.
Quanto è stato importante avere la famiglia accanto?
E quanta strada potrà fare Antonio?
La mia famgilia è stata la parte più importante della mia vita. Non solo nel lavoro. Antonio dopo i vari sstudi che ha fatot in giro per il mondo è voluto ritornare nella sua terra, dove ha scelto questa forma d’arte: la scultura. Ha già realizzato opere importanti che ha esposto in tanti musei, e ora è sta lavorando sulla statua di Hera Lacini. Grande soddisfazione per me e per la mia famiglia.
Nell’ultima edizione di Un anno di CrotoneOK, abbiamo avuto il piacere e l’onore di ospitare Jean Marie Del Bo, il vice direttore de Il Sole 24 Ore, con cui abbiano analizzato nel dettaglio la classifica sulla qualità della vita che vede la provincia di Crotone sempre nelle ultime posizioni.
Se ti dico Crotone #MaiPiùUltima tu come mi rispondi?
Io non credo che siamo gli ultimi. Crotone è una città molto vivibile, bellissima, una città di arte, storia e cultura. Una città che va valorizzata. Bisogna solo crederci di più. Imprenditori, mondo delle categorie, poltica, chiesa, bisogna stare tutti insieme per cercare di far vedere questa città al mondo. Se io realizzo un bel gioiello e lo tengo nel mio laboratorio e non lo faccio vedere rimane nel mio laboratorio. La stessa cosa vale per la città. Se noi non siamo capaci di far vedere le nostre bellezze e le nostre ricchezze, nessuno verrà a trovarci. Io credo ci voglia l’impegno di tutti quanti. Crotone ha tutto, potrebbe in qualsiasi momento la città più bella del Mediterraneo. Mi dispiace vedere la Puglia, La Basilicata e la Sicilia trovare degli indirizzi precisi di sviluppo e noi invece ancora non siamo riusciti a trovare. Abbiamo un porto importante, siti archeologici unici, che però non siamo riusciti a valorizzare. Se riuscissimo a “commercializzare” ciò che abbiamo Crotone potrebbe diventare la capitale del Mediterraneo.
Ultimamente sei stato nuovamente ricevuto del Santo Padre insieme a tuo figlio Antonio, hai portato al Papa le formelle, opere in bronzo patinato destinate ai Capi di Stato e di Governo di tutto il mondo, ma soprattutto ispirate al Magistero Pontificio ai temi cari a Papa Franceso, dei veri messaggi di pace, solidarietà e amore. Ci racconti questa esperienza, e soprattutto cosa si prova a lanciare da Crotone un messaggio di pace al mondo?
Sono tante le opere realizzate per la Santa Sede, e per gli ultimi tre Papi. Ci è arrivata questa richiesta da parte della segreteria di Stato della Santa Sede di opere che il Papa avrebbe dovuto donare ai capi di stato di tutto il mondo. E io e Antonio ci siamo messi a studiare il magistero pontificio di Papa Francesco e i temi a lui cari. E abbiamo deciso di fare queste formelle scultoree, Antonio ha curato la parte scultorea e io quella orafa. Nelle formelle abbiamo curato i temi cari al Papa. Il mese scorso abbiamo ricevuto l’invito ad un’udienza privata con il Pontefice. Da Crotone parte questo messaggio di pace e di accoglienza.
Tu che con la tua arte porti il nome di Crotone in Italia e all’estero, come è percepita Crotone nel mondo?
Crotone è consociuta come città storica, una città che ha voglia di farsi conoscere. Io credo che si possa fare. Vedo giovani più interessati ed una politica che sta facendo per la città. Quello che non deve regnare in questo territorio è l’invidia, la cattiveria, quell’insana voglia di distruggere l’altro. Cose che, dopo il Covid, purtroppo, si vedono con maggiore frequenza. Io credo che noi dobbiamo riappropriarci dei nostri valori. La vita è così bella che merita di essere vissuta nel migliore dei modi. Io sto vedendo un cambiamento, specie nei giovani. E questo mi dà speranza.
Tutti conosciamo il maestro orafo Michele Affidato, conosciamo la sua arte e soprattutto quanto questa venga apprezzata in Italia e all’estero. Ma dell’uomo Michele si sa poco. Per esempio, tu sei anche ambasciatore dell’Unicef. Che emozioni e sensazioni ti ha regalato questo prestigioso incarico?
Io da sempre sono stato nel sociale, sia come azienda che come persona. Poi c’è stata l’Unicef in cui ho vissuto tanti momenti belli. Poter aiutare gli altri è una cosa che mi fa star bene. La cosa che più sono rogoglioso di dire quando sono in ambiente Unicef, che Crotone e la Calabria dal punto di vista della solidarietà non sono dietro a nessuno.
Qual è il sogno di Michele Affidato per Crotone?
Il mio sogno è quello di vedere un porto in cui arrivano tanti navi, un aeroporto in cui atterrano tanti aerei, charter da tutto il mondo. Il mio augurio è quello di tirar fuori tutti gli scavi archeologici e magari farli diventare materia di studio, così come vanno a fare le tesi agli scavi di Pompei potrebbero venire a fare le tesi di laurea sugli scavi di Antica Kroton.
Antonio Gaetano