#MaiPiùUltimi - La politica del territorio chiamata al confronto e non allo scontro
– Il tema non si è concluso nella serata di venerdì 15 marzo, sul palco di “Un Anno di CrotoneOk” ma sarà il binario su cui si muoverà il dibattito in tutto quest’anno. Cro...

#MaiPiùUltimi – Il tema #MaiPiùUltimi non si è concluso nella serata di venerdì 15 marzo, sul palco di “Un Anno di CrotoneOk” ma sarà il binario su cui si muoverà il dibattito in tutto quest’anno. CrotoneOK vuole così lanciare una sfida “culturale” al territorio, per comprendere le criticità e le eccellenze, nell’obiettivo di risalire la classifica sulla qualità della vità de Il Sole 24 Ore.
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Nel corso della serata sul palco di “Un Anno di CrotoneOk” sono saliti anche i rappresentati del territorio per confrontarsi sui dati espressi da Il Sole 24 Ore. Il primo a prendere la parola è stato il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce.
«Sono felicissimo che Crotone abbia risalito la classifica, chiaramente preferirei che la mia città occupasse le prime posizioni della classifica, ma so che sarà difficile. Il fatto che le città del Mezzogiorno occupino quasi tutte le ultime posizioni è racchiuso in un dato specifico: il dato di disoccupazione, noi siamo penultimi con un tasso del 40%. Questa classifica è uno stimolo per crescere e migliorare, ma alla base di tutto c’è il lavoro e anche i nostri laureati vanno dove c’è il lavoro».
A rappresentare i tanti sindaci presenti all’evento, anche nel ruolo di presidente della Provincia, è stato Sergio Ferrari.
«La presenza dei sindaci in sala è un forte segnale ed un preciso termometro di positività. La classifica de Il Sole 24 Ore funge da pungolo soprattutto verso noi amministratori che sappiamo che possiamo e dobbiamo fare meglio. La risalita nella classifica è il frutto delle azioni che questi amministratori stanno mettendo in piedi. A cominciare dal Governo centrale che ha posto al centro della sua azione le infrastrutture come la 106, l’aeroporto e la ferrovia. Un Governo attento così come è attenta la Regione Calabria che sta facendo ampiamente la sua parte. A noi piace raccontare un territorio che non si sente ultimo, con sindaci che quotidianamente sono impegnati per migliorare la qualità della vita nei nostri territori».
Non poteva mancare la voce delle imprese ed è per questo che sul palco è salita anche Emilia Noce, vice presidente vicario della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo.
«Lo scorso mese abbiamo presentato in Camera di Commercio il rapporto economico in cui sono emersi dei dati rincuoranti della provincia di Crotone, in controtendenza all’ultimo posto della classifica sulla uqalità della vita. Questo dato è dovuto alla dinamicità delle imprese, molte stanno nascendo, soprattutto imprese femminili. Una forte natalità che fa da contraltare ad una mortalità che sta dimunendo».
Non ci può essere sviluppo e quindi non si può risalire la classifica de Il Sole 24 Ore, se non c’è sicurezza, e questo è il motivo della presenza del sottosegretario all’Interno Wanda Ferro.
«La politica è debole, per quanto possa essere la scelta di un voto popolare, ha bisogno anche di editori, giornalisti indipendenti e liberi. #MaiPiùUltii significa anche che in Calabria esiste questo tipo di stampa che vuole essere la parte migliore di questa nostra terra che vede eccellenze in più campi. Una stampa che può essere anche parte attiva nel cambiamento e nel formare le coscienze. La sicurezza è una richiesta dei cittadini ma anche di chi su questo territorio investe. Oggi raccontare la parte più bella della nostra terra è sicuramente fondamentale. Io vedo una Calabria positiva, e in alcune zone non si può nascondere la polvere sotto i tappeti. La Calabria ha dato un grande senso di responsabilità nella gestione dei beni confiscati. Il mantra che la criminalità è sempre al sud, stona con la constatazione che i beni confiscati di maggiore rilievo sono al nord. Vero è che patiamo la fuga dei cervelli, ma è anche vero che tante eccellenze restano qui in Calabria. Questo sano orgoglio va accompagnato. I dati de Il Sole 24 Ore hanno diverse letture, raccontano una burocrazia pesante e ferraginosa. Molte volte chi amministra non è accompagnato da quelle figure che possono accelerare i processi. Abbiamo bisogno di sano ottimismo, di positività e liberarci dalla sindrome del “brutto anatroccolo”. Noi calabresi, gente dalla testa dura ma dal cuore grande, siamo anche orgogliosi. E questo dibattito ci sollecita a fare di più e a fare meglio».