L'ex Segretario della Nazioni Unite Pino Arlacchi a Crotone: "Non è una guerra come ci viene presentata dai media dominanti"
E’ nato a Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, ma ama il mare di Crotone. Qui vi si reca a fine primavera e ci rimane tutta l’estate, con la sua barca, e ama la cucina calabrese. Pino Arlacch...

E’ nato a Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, ma ama il mare di Crotone. Qui vi si reca a fine primavera e ci rimane tutta l’estate, con la sua barca, e ama la cucina calabrese. Pino Arlacchi è un sociologo e politico, nel 1994 è stato eletto alla Camera dei deputati, e dal 1997 al 2002 ha ricoperto l’incarico di sottosegretario generale delle Nazioni Unite, direttore dell’UNDCCP (ufficio delle Nazioni Unite per il controllo delle droghe e la prevenzione del crimine).
E, ieri pomeriggio, senza nessuna tessera di partito come loro stessi hanno definito, Anna Giulia Caiazza ed Andrea Correggia hanno tenuto, presso la Lega Navale di Crotone, una conversazione con Pino Arlacchi sull’evoluzione del conflitto ucraino, insieme alla cittadinanza che ha preso parte all’evento.
“Le guerre sono sempre una grande ingiustizia – ha esordito Pino Arlacchi cominciando a definire il conflitto alle porte dell’Europa – le Nazioni Unite definiscono le guerre la maledizione dell’umanità”. “Questa guerra non fa eccezione, quindi più che parlare di soluzione di questo conflitto – ha aggiunto – possiamo parlare di una soluzione uno sbocco finale, sblocco che credo non sia lontanissimo” precisando “viste le ultime posizioni sul campo di battaglia e viste le ultime posizioni politiche”.
“Non si riuscirà a trovare un accordo”, è la tesi presentata da Pino Arlacchi, “perché l’Ucraina è solo un pretesto. Non è un conflitto tra l’Ucraina e la Russia così come ci viene presentata dai media dominanti, la guerra è molto più ampia, è una guerra tra gli Stati Uniti e la Russia con la Cina sullo sfondo, ed è anche una guerra contro l’Europa, non dichiarata, molto subdola, ma molto più importante che contro quella verso l’Ucraina”.