Lamezia sogna il mare industriale: nasce l’idea del Polo Blu Calabria

Dalla visione dell’Associazione Costruttori dei Due Mari, guidata da Andrea Guarascio, una proposta per unire cantieristica, innovazione e università in un’unica rotta di sviluppo regionale

A cura di Redazione
13 ottobre 2025 13:00
Lamezia sogna il mare industriale: nasce l’idea del Polo Blu Calabria -
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Lamezia Terme torna al centro delle rotte economiche calabresi. Il porto waterfront della città, sogno sospeso tra mare e industria, potrebbe diventare il simbolo di un nuovo modello di sviluppo sostenibile: il Polo Blu Calabria. L’idea arriva dall’Associazione Costruttori dei Due Mari (ACDM), guidata da Andrea Guarascio, che immagina un sistema regionale capace di mettere a valore la filiera nautica calabrese, già attiva e riconosciuta anche oltre i confini nazionali.

Mentre la Puglia annuncia il suo Polo Brundisium a Brindisi, la Calabria può permettersi un sorriso fiero. Qui il mare è già industria, formazione, innovazione. Non serve inventare nulla, ma riconoscere ciò che esiste e dargli rotta e timone. La filiera nautica calabrese non è un progetto sulla carta, ma una realtà viva e competitiva. “La costituzione del Polo Nautico calabrese è solo una formalità – ricorda Guarascio – perché la nostra filiera esiste, cresce e compete nel mondo”.

Il progetto del Polo Blu si fonda su tre asset: innovazione, mare e università. L’obiettivo è legare la sapienza artigiana dei cantieri calabresi alla ricerca universitaria. Dal Dipartimento di Ingegneria dell’Unical, chiamato a studiare nuovi materiali e tecnologie per le imbarcazioni, fino all’Università di Scienze Turistiche, per connettere il mare produttivo al mare dell’accoglienza. Un sistema integrato di conoscenza e impresa che guarda al Mediterraneo come a un’unica grande officina blu.

La vera sfida, sottolinea ancora il presidente dell’ACDM, resta quella delle infrastrutture: porti, darsene, approdi. “La Calabria non ha un problema di idee, ma di approdi – afferma Guarascio – servono investimenti per colmare il gap infrastrutturale e un tavolo tecnico regionale permanente sulla portualità e sulla cantieristica”.

Il sogno del Polo Blu Calabria è dunque quello di trasformarsi in una strategia di sviluppo concreta. Non solo una sigla o una bandiera di categoria, ma una scelta politica per investire nella cantieristica, nell’innovazione, nel turismo e nella formazione, restituendo al mare il ruolo di motore economico e culturale che ha sempre avuto in questa terra.

“Auguriamo al presidente Roberto Occhiuto cinque anni di buon governo – conclude Guarascio – certi che saprà raccogliere questo appello. La Calabria ha già tutto per diventare una potenza del mare: maestranze, intelligenze, università e un’identità fortissima. Serve solo la volontà di salpare. Il Polo Nautico Blu può essere il simbolo di una Calabria finalmente straordinaria, che non resta a guardare l’orizzonte, ma lo costruisce.”

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