L'alta moda sposa del calabrese Elio Guido approda su Via Margutta

La nuova collezione del giovane stilista calabrese è un viaggio mistico, una contemplazione della bellezza femminile nelle sue infinite sfumature

A cura di Redazione
05 novembre 2025 18:30
L'alta moda sposa del calabrese Elio Guido approda su Via Margutta -
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Dopo aver incantato il pubblico del Roma Fashion White 2025, Elio Guido, stilista calabrese (Cosenza) classe 2001, approda su Via Margutta con la sua collezione “Muse”, pronta a continuare a brillare nel cuore artistico di Roma. È stato un finale sospeso nel tempo, un silenzio colmo di meraviglia: un applauso che sembrava una preghiera, un riflesso di cristallo che danzava sull’altare. Così si è chiusa la XVIII edizione della kermesse che celebra e promuove i talenti emergenti. A firmare questo momento di pura grazia è stato proprio Elio Guido, che con “Muse” ha trasformato la passerella della Chiesa di San Paolo Entro le Mura in un luogo di visione ed eleganza.

La nuova collezione del giovane stilista calabrese è un viaggio mistico, una contemplazione della bellezza femminile nelle sue infinite sfumature. Un mosaico di anime — sacre, ribelli, carnali — che dialogano con i grandi maestri dell’arte, da Raffaello a Monet, da Botticelli a Frida Kahlo. L’apertura è una rivelazione: una Madonna di Raffaello reinterpretata, velata di pizzo e scolpita nel corsetto come un affresco di devozione. Da lì, la sfilata si dispiega come una galleria d’arte vivente. Frange di cristalli scintillano nell'aria; richiami floreali evocano i giardini di Giverny; la leggerezza impressionista di Monet si fa volume, respiro, trasparenza.

Il corpo diventa scultura attraverso il moulage. Le pieghe si fanno architettura di luce. Nel cuore della collezione, il movimento della conchiglia — simbolo della rinascita e dell’eco botticelliana —  prende forma nel plissé soleil, che vibra come un battito d’ali e disegna onde di seta intorno al corpo. Un’ode al mare e al mito.

Accanto alla purezza e alla grazia della Venere di Botticelli e alla teatralità di Caravaggio, si accende l’audacia con la Frida Kahlo firmata Elio Guido. La sua essenza rivive nei tailleur strutturati, nel sombrero avvolto da frange che abbracciano il corpo come un manifesto di libertà. È un’estetica che celebra la resilienza, la passione e il diritto di esistere nella propria differenza. I capi, versatili e vibranti, alternano corsetti scolpiti e gonne fluttuanti, in una continua metamorfosi tra forma e sentimento. A completare i look, accessori di raffinata eleganza: guanti rifiniti a mano con omaggi floreali, copricapo in pizzo e corone che evocano un’aura regale. La donna secondo Elio Guido è un equilibrio perfetto tra vulnerabilità e forza.

Il finale scenografico è stato un’apparizione: un angelo vestito di cristalli, con ali cucite ai guanti di pizzo, che ha chiuso la sfilata come una visione celeste. L’immagine ha rapito il respiro del pubblico: una creatura sospesa tra cielo e materia, simbolo perfetto dell'universo creativo di Elio Guido — la moda come sogno, come atto d’amore verso la bellezza.

Come confida lo stilista calabrese: «Sono felicissimo di questo ritorno su una passerella così importante. Muse è un intreccio di storie: tra le mie muse reali e le mie fonti di ispirazione, le mie clienti, e un viaggio nel mondo dell’arte. Le muse dei pittori che hanno caratterizzato determinati periodi artistici a me vicini sono state un riferimento fondamentale. C’è un richiamo costante ai dettagli e una ricerca stilistica importante, sia nei tessuti che nei volumi. Capi pensati e studiati anche in funzione dello show che la serata richiedeva per creare una narrazione tra realtà e sogno».

L’evento, ideato dal fashion producer Antonio Falanga e organizzato dalla brand manager Grazia Marino per Spazio Margutta, ha rinnovato la sua missione: celebrare il Made in Italy come espressione di arte, tradizione e talento emergente, con il patrocinio di Roma Capitale.

«Lo scorso anno Elio ha debuttato al Roma Fashion White – racconta Grazia Marino – dimostrando fin da subito un talento autentico. Mi ha colpita la sua scelta di aprire l’atelier in Calabria: una sfida coraggiosa. Mi disse che con il coraggio si può essere protagonisti nella propria terra, ed è proprio questo spirito che lo contraddistingue. Insieme ad Antonio Falanga gli abbiamo proposto di tornare in passerella, e lui ha accettato con entusiasmo. Per Elio è stato un momento emozionante».

Antonio Falanga conferma: «Cerchiamo di dare visibilità ai giovani talenti, offrendo loro la possibilità di emergere e di creare opportunità di business. I miei progetti sono sempre finalizzati a sostenere i creativi, e oggi stiamo raccogliendo i frutti di questo lavoro».

Ora la magia di “Muse” si rinnova nello showroom Spazio Margutta (Via Margutta 86, Roma), dove gli abiti della collezione di alta moda sposa resteranno in esposizione per due mesi. Un prolungamento onirico di quella notte, in cui il sogno di luce di Elio Guido continua a vibrare tra sete, cristalli e quella luminosità segreta che soltanto le vere muse sanno evocare.
Ufficio stampa Denise Ubbriaco

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