La Sila fa bene, lo dice l’Istituto superiore di Sanità

«E’ iniziata un’alleanza tra la scienza e la comunità locale, per studiare, conoscere e valorizzare il territorio secondo l’approccio e il modello della One Health, fondato sul legame indissolubile tr...

A cura di Redazione
07 maggio 2024 12:13
La Sila fa bene, lo dice l’Istituto superiore di Sanità -
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«E’ iniziata un’alleanza tra la scienza e la comunità locale, per studiare, conoscere e valorizzare il territorio secondo l’approccio e il modello della One Health, fondato sul legame indissolubile tra la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema». Così la professoressa Domenica Taruscio – presidente del Centro studi Kos, già direttrice del Centro nazionale malattie rare dell’Istituto Superiore di Sanità e da poco cittadina onoraria di Cotronei, di cui è originaria – ha commentato l’avvio della prima edizione dell’evento culturale “Sila Scienza”, organizzato dal Comune di Cotronei e dal Centro studi Kos, patrocinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e dal Consiglio regionale della Calabria: una due giorni all’insegna delle relazioni scientifiche che ha visto la partecipazione di numerose personalità di spicco. Il sindaco di Cotronei Antonio Ammirati ha sottolineato il nesso tra specificità del territorio, salute e benessere. Il professor Alberto Mantovani, tossicologo di fama internazionale e vicepresidente del Centro studi Kos, ha tra l’altro anticipato attività di osservazione e ricerca nel territorio comunale di Cotronei, «con l’obiettivo – ha chiarito Ammirati – di valorizzarne e promuoverne le risorse, dall’aria più pulita d’Europa all’acqua di qualità, dal paesaggio alla biodiversità, all’agricoltura sostenibile e non intensiva». Seguita da un pubblico attento e numeroso, la prima giornata di “Sila Scienza” è stata dedicata all’approfondimento sul rapporto tra ecosistema, biodiversità, salute e benessere nel territorio silano, tema declinato sotto diversi aspetti e da scienziati di primo piano; pure con riferimenti ai benefici, per l’organismo umano, delle piante officinali della Sila, dell’olio extravergine di oliva della zona e dei prodotti del sottobosco.

Domenica 28 aprile, l’evento scientifico ha proseguito il suo percorso nella vicina località Trepidò, con sessioni di approfondimento su ambiente, biodiversità e filiere agroalimentari e un’escursione guidata nel Parco nazionale della Sila, a cura del gruppo “Il barattolo” e della guida ufficiale Giovanni Vizza, finalizzata anche all’osservazione scientifica dei partecipanti. «Nel prossimo autunno – ha spiegato il sindaco Ammirati – ci sarà la seconda parte di “Sila Scienza” su questioni diverse. Questo evento scientifico, su cui puntiamo moltissimo per elevare il valore dell’offerta culturale e per la crescita del turismo, si ripeterà ogni anno, con la supervisione dell’Istituto superiore di sanità, via via con argomenti nuovi legati al territorio e agli studi sul campo». Una visione moderna quella sostenuta dalla cittadina e soprattutto dall’Istituto Superiore di sanità che, nella nota di presentazione ha ricordato le peculiarità della Sila «che con il suo paesaggio che a prima vista può sembrare uniforme, custodisce in realtà una biodiversità di altissimo valore. Un vero e proprio “hotspot” di comunità animali e vegetali di grande interesse biogeografico e conservazionistico. La conservazione della biodiversità sta acquisendo sempre più un’importanza fondamentale nella coscienza dei cittadini, che ne riconoscono il ruolo negli equilibri naturali e nel benessere umano, in particolare sul piano mentale ed emotivo».

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