La “Manovra del Silenzio” sulla Crisi Idrica: Avvocati dei Consumatori Attaccano il Comune di Crotone
Il sindaco Voce punta il dito su A2A, mentre restano nell’ombra le responsabilità di Sorical e Arrical
CROTONE – La crisi idrica che da anni affligge Crotone torna al centro del dibattito politico e legale, con l’Associazione Avvocati dei Consumatori che denuncia una strategia comunicativa del Comune definita «di scarico barile». L’associazione, guidata dall’Avv. Paola Bellomo, contesta il modo in cui l’amministrazione cittadina affronta le responsabilità sulla gestione dell’acqua, attaccando unicamente il soggetto privato A2A, mentre gli enti pubblici più vicini all’amministrazione restano praticamente immuni da critiche.
«L’acqua non è una merce, è un diritto inviolabile», ha dichiarato il Sindaco Vincenzo Voce in riferimento alla riduzione di portata dovuta alla gestione A2A. Tuttavia, per l’Associazione, «questa retorica etica viene utilizzata per mascherare il fallimento sistemico e le responsabilità politiche del servizio idrico calabrese».
Secondo Bellomo, «il Sindaco concentra le critiche esclusivamente su A2A, ignorando il Direttore Generale di Sorical, il quale ha ammesso pubblicamente che la crisi idrica è un problema di sistema che affonda le radici in decenni di ritardi».
L’Associazione denuncia inoltre che la strategia adottata dal Comune è legata a un «fallimento storico degli investimenti, di cui l’Amministrazione ha responsabilità come ex socio di maggioranza in Congesi», e a una filiera di potere che collega il sindaco agli esponenti di Arrical, l’ente che avrebbe avallato la strategia tariffaria e l’aumento esponenziale del costo dell’acqua.
«Nonostante la riduzione della portata dall’impianto di Calusia, circa il 50% dell’acqua continua a perdersi nella rete Sorical», aggiunge l’Avv. Bellomo. «La manovra politica contro A2A non elimina l’illegittimità della tariffa, che scarica sui cittadini le perdite interamente gestibili».
L’Associazione Avvocati dei Consumatori ha inviato una diffida formale al Comune e al Prefetto, rimasta finora senza risposta, e chiede interventi concreti:
Risposta immediata del Comune alla diffida, con la stessa fermezza usata contro A2A anche nei confronti di Sorical e Arrical.
Pagamento immediato da parte di Sorical degli indennizzi automatici per la violazione della Carta dei Servizi, e risarcimento per il danno non patrimoniale subito dai cittadini.
Avvio urgente di un piano trasparente per il recupero delle perdite idriche, eliminando la dispersione del 50% della rete.
«L’acqua è un diritto inviolabile», conclude Bellomo, «e la politica deve smetterla di usarla come merce di scambio o strumento di diversione».
Avvocati dei Consumatori
Avv. Paola Bellomo