La Lady Anna S diventa piattaforma ufficiale di ricerca dell’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto
Siglato il protocollo tra Circolo IBIS e Provincia di Crotone: l’imbarcazione supporterà monitoraggi scientifici, analisi eDNA, citizen science e turismo ecosostenibile nella Riserva Marina
Il Circolo per l’Ambiente IBIS ODV comunica con soddisfazione l’avvenuta attuazione del protocollo di collaborazione istituzionale con l’Ente gestore dell’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto la Provincia di Crotone, formalizzato mediante apposito provvedimento amministrativo, che riconosce l’imbarcazione Lady Anna S quale piattaforma operativa ufficiale per le attività di ricerca scientifica, monitoraggio ambientale e supporto al turismo ecosostenibile all’interno della Riserva Marina. L’imbarcazione Lady Anna S viene individuata come unità nautica dedicata allo svolgimento di attività tecnico-scientifiche finalizzate alla conoscenza, tutela e conservazione degli ecosistemi marini dell’Area Marina Protetta, operando in coordinamento con l’Ente gestore e nel rispetto della normativa vigente e dei regolamenti dell’AMP. Tale riconoscimento consente di strutturare in modo continuativo e sistematico azioni di osservazione, raccolta dati e monitoraggio ambientale, rafforzando il ruolo della ricerca applicata quale strumento di supporto alla gestione e alla pianificazione dell’area protetta. Il protocollo valorizza l’utilizzo della Lady Anna S come piattaforma mobile per attività di monitoraggio biologico e ambientale, inclusi programmi di campionamento delle acque finalizzati all’analisi del DNA ambientale (eDNA). Questa metodologia innovativa consente di rilevare la presenza e la distribuzione delle specie marine attraverso l’analisi genetica dei campioni d’acqua, offrendo un approccio non invasivo, replicabile e scientificamente avanzato per lo studio della biodiversità, degli habitat e dello stato di conservazione degli ecosistemi marini della Riserva. All’interno di questo quadro, le attività di monitoraggio scientifico si integrano con iniziative di Citizen Science, coinvolgendo volontari, studenti, operatori e cittadini opportunamente formati nella raccolta dei dati e nel supporto alle attività di ricerca. Questo approccio partecipativo contribuisce ad ampliare la base conoscitiva dell’Area Marina Protetta, favorendo al contempo la diffusione di competenze scientifiche, la consapevolezza ambientale e il rafforzamento del legame tra comunità locale, istituzioni e mondo della ricerca. Parallelamente, la Lady Anna S viene riconosciuta come strumento operativo per la promozione di forme di fruizione sostenibile del mare, orientate a un turismo a basso impatto ambientale e ad alto valore educativo e scientifico. Le attività di turismo eco-sostenibile, integrate con la ricerca e il monitoraggio, rappresentano un modello virtuoso di valorizzazione del patrimonio naturale, in cui la conoscenza scientifica diventa elemento centrale dell’esperienza di visita. Il Circolo per l’Ambiente IBIS esprime un sentito ringraziamento al Presidente della Provincia di Crotone, dott. Sergio Ferrari, per l’atto di indirizzo e di attuazione che ha consentito la piena operatività del protocollo, e al Dirigente dell’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto, dott. Arturo Crugliano Pantisano, per il contributo tecnico-amministrativo e per l’attenzione costante rivolta alla ricerca scientifica, al monitoraggio ambientale e ai modelli di gestione partecipata dell’area protetta. «Questo provvedimento – dichiara il Presidente del Circolo per l’Ambiente IBIS, Capitano Girolamo Parretta – rappresenta un passaggio di grande rilievo sotto il profilo scientifico e istituzionale. Il riconoscimento della Lady Anna S come imbarcazione ufficiale della ricerca scientifica e del turismo eco-sostenibile dell’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto consente di consolidare un modello operativo basato su monitoraggi ambientali strutturati, sull’utilizzo di metodologie innovative come l’eDNA e sul coinvolgimento attivo dei cittadini attraverso la Citizen Science. È un esempio concreto di come la tutela del mare possa fondarsi su dati scientifici, competenze condivise e collaborazione tra istituzioni, associazioni e comunità locali.»