«La gioia della fedeltà»: Mons. Maniago alla Virgo Fidelis richiama storia, ideali e futuro dell’Arma

L’Arcivescovo di Catanzaro richiama il valore della memoria, la fedeltà agli ideali e il senso del servizio dei Carabinieri, ispirandosi alla figura di Maria “Virgo Fidelis”

A cura di Redazione
26 novembre 2025 12:00
«La gioia della fedeltà»: Mons. Maniago alla Virgo Fidelis richiama storia, ideali e futuro dell’Arma -
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Nella Basilica “Maria SS. Immacolata” di Catanzaro, la celebrazione della Virgo Fidelis, patrona dell’Arma dei Carabinieri, ha visto Mons. Claudio Maniago offrire una riflessione intensa sui legami tra memoria storica e responsabilità verso il futuro. L’Arcivescovo ha sottolineato che la festa «non è un compleanno», ma un momento per guardare al passato con gratitudine e al futuro con desiderio e impegno.

«Ogni festa – ha affermato – ci aiuta a recuperare dentro di noi i motivi di gratitudine e di speranza. Si ringrazia per ciò che si è vissuto e si guarda avanti con il desiderio di ciò che ancora va realizzato».

Al centro dell’omelia, la figura di Maria, “Virgo Fidelis”, presentata dal Vangelo come donna capace di orientare lo sguardo verso ciò che conta davvero. «In lei – ha detto Mons. Maniago – troviamo una testimonianza che parla, un modo di vivere davanti a Dio e agli uomini che ci dà indicazioni importanti. Possiamo pensare a lei come a una buona alleata nel nostro cammino».

Accogliere Maria come patrona dell’Arma non è un semplice gesto devozionale, ma un richiamo ai valori che richiedono radici profonde. «Chi guarda Maria con occhi limpidi – ha aggiunto – ritrova energie e valori che appartengono pienamente anche all’Arma dei Carabinieri: generosità, servizio, capacità di sacrificio, senso del dovere, fedeltà».

L’Arcivescovo ha quindi evidenziato il ruolo dell’Arma nel tessuto civile e sociale del Paese: «L’Arma dei Carabinieri non è una realtà altra rispetto al popolo italiano. È un’espressione del popolo». Una vicinanza che nasce dalla storia, dai sacrifici, dalla presenza quotidiana sul territorio, «pagine di servizio generoso, scritto anche con sofferenza e sangue».

La parola chiave della Virgo Fidelis è la fedeltà, un valore che va oltre il semplice rispetto delle regole: «Parlo di fedeltà a qualcosa di più grande, agli ideali che danno senso a una vita spesa per il bene comune. Solo un grande ideale rende possibile affrontare le fatiche e, se necessario, anche il sacrificio».

Mons. Maniago ha richiamato anche l’invito biblico alla gioia, rivolto a Maria e all’intero popolo di Dio. «Siamo consapevoli della complessità del momento storico – ha osservato – ma la gioia di questa festa nasce da chi sa leggere la propria storia e sa che c’è speranza per il futuro. Ed è a questa speranza che mettiamo il nostro servizio».

L’omelia si è conclusa con un appello a ritrovare motivazione interiore, personale e collettiva: «Abbiamo bisogno di essere consapevoli che ciò che facciamo serve non solo per sbarcare il lunario, ma per edificare un bene comune che contribuisce a un mondo diverso, migliore».

In una stagione segnata da conflitti e tensioni sociali, Mons. Maniago ha auspicato che l’Italia continui a essere una comunità capace di esprimere «una profonda umanità», in sintonia con il magistero di Papa Francesco: «Fratelli tutti».

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