La Calabria produce più energia di quanta ne consuma: manca però il lavoro

D'Agostino (Omnia è): "Ha ragione Occhiuto, la Calabria diventi Hub energetico del Mediterraneo"

A cura di Redazione
31 dicembre 2025 20:00
La Calabria produce più energia di quanta ne consuma: manca però il lavoro -
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Zumpano - La Calabria è già oggi una potenza energetica silenziosa: produce oltre il 30% in più di energia elettrica rispetto ai propri consumi, grazie soprattutto a rinnovabili come idroelettrico, eolico e fotovoltaico. Eppure, questo surplus non genera ancora sviluppo diffuso, occupazione stabile e competitività industriale. Anzi, il paradosso è che le micro e piccole imprese calabresi pagano l’energia elettrica oltre il 24% in più rispetto alla media europea, arrivando a 28,46 centesimi di euro per chilowattora. Il nodo, quindi, non è quanta energia produciamo, ma come la governiamo, la accumuliamo e la rendiamo valore per il territorio.

SERVE ACCUMULO, RETI E CORAGGIO INDUSTRIALE

È da queste cifre, nette e cristallizzate nei report del consumo energetico nazionale oltre che nelle bollette dei singoli utenti, che parte la riflessione di Vincenzo D’Agostino, Amministratore di Omnia Energia, una delle principali realtà calabresi attive nel settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, che rilancia una visione pienamente coerente con l’indirizzo strategico tracciato dal Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, di trasformare la Calabria in una vera piattaforma energetica del Mediterraneo, capace di attrarre imprese, sostenere filiere produttive e abbassare strutturalmente il costo dell’energia.

ENERGIA GREEN COME INFRASTRUTTURA PER CREARE SVILUPPO E LAVORO

La Regione Calabria ha tracciato una rotta chiara: più rinnovabili, più accumulo, più comunità energetiche, reti più forti e moderne, utilizzo intelligente del surplus per creare sviluppo. È una visione che sposta il baricentro dall’energia come semplice produzione all’energia come infrastruttura economica, leva industriale, fattore competitivo. Omnia Energia – sottolinea l’Amministratore - si colloca esattamente in questo solco, lavorando da anni affinché il fotovoltaico, l’accumulo e l’autoproduzione non restino interventi isolati, ma diventino sistema.

SFRUTTARE VANTAGGIO RINNOVABILI PER ATTRARRE IMPRESE ENERGIVORE

La Calabria – aggiunge ancora l’imprenditore – non può più limitarsi a esportare energia lasciando altrove il valore economico. Se produciamo più di quanto consumiamo, dobbiamo usare questo vantaggio per attrarre imprese energivore, sostenere data center, logistica avanzata, filiere industriali pulite. Ma questo è possibile solo se investiamo seriamente in accumulo energetico, stabilità della rete e governance del sistema.

CON ACCUMULATORI SURPLUS DIVENTA RISERVA STRATEGICA

Il tema degli accumulatori diventa centrale. Senza sistemi di accumulo diffusi e integrati, l’energia rinnovabile resta intermittente e perde forza industriale. Con gli accumulatori, invece, il surplus diventa riserva strategica, stabilizzatore della rete, garanzia per le imprese che hanno bisogno di continuità e prezzi certi. È in questa direzione che si gioca la possibilità concreta di fare della Calabria una batteria verde, capace non solo di produrre ma di conservare, distribuire e valorizzare energia.

TRANSIZIONE ENERGETICA E CULTURALE: IMPRESE CONDIVIDANO PRODUZIONE

C’è poi il nodo delle comunità energetiche e degli hub industriali. La transizione non può essere frammentata: serve aggregazione, serve massa critica, serve una rete di imprese che condividano produzione, consumo e benefici. Omnia Energia, con la sua esperienza ultraventennale, si propone come soggetto tecnico e strategico in grado di accompagnare imprese, enti e territori in questo salto di scala, mettendo insieme progettazione, realizzazione, gestione e accesso agli strumenti incentivanti.

D’AGOSTINO: ENERGIA PUÒ DIVENTARE MOLTIPLICATORE DI OCCUPAZIONE

La sfida – conclude D’Agostino – non è ideologica ma industriale. Abbiamo il sole, abbiamo le risorse naturali, abbiamo una Regione che sta indicando una direzione chiara. Ora tocca alle imprese crederci fino in fondo, investire, fare sistema. L’energia può diventare il più grande moltiplicatore di lavoro e competitività per la Calabria. Ma solo se smettiamo di subirla e iniziamo a governarla.

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