La Calabria che sogna e costruisce: dal Comalca un ponte tra identità e innovazione
Federalberghi: «Binomio vincente tra agricoltura e turismo dove l’ospitalità, le bellezze e i prodotti devono valorizzare territorio e tradizioni»
Calabria - Si è chiusa, come ormai per tradizione, con il volo dell’elicottero di Calabria verde la due giorni espositiva svoltasi presso il Mercato Agroalimentare della Calabria - Comalca promossa dalla Fondazione Eugenio Mancuso e dalla Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. La manifestazione non ha tradito le aspettative degli espositori e dei numerosi visitatori che riconoscono nell’evento annuale un solido presupposto per irrobustire i tre assi fondamentali dell’economia regionale - agricoltura, turismo e ambiente - assicurando ai calabresi un futuro nella loro terra. Oltre ai Convegni di apertura, rispettivamente sul Piano olivicolo regionale e sui rifiuti da costruzione e demolizione, il focus è stato diretto sulla qualità dell’offerta turistica della Calabria che deve trasformare l’innato “sentimento” di ospitalità riconosciuto ai calabresi in servizi costanti e qualificati all’altezza dei tempi e della domanda sempre più esigente.
Dopo l’introduzione - circostanziata da interessanti ricordi sulla principale hoteleria del 900 in Calabria - del Segretario Generale della Fondazione Michelangelo Frisini, che ha portato anche il saluto del Presidente Francesco Granato, la relazione è stata svolta da Giovanni Ferrarelli, presidente di Comalca e partner della manifestazione. Sono seguiti gli interventi di Marco Borgese per ADA Calabria, Filippo Capellupo, presidente regionale delle Pro-Loco, Saverio Nisticò per la Banca di Montepaone, Antonio Aretino in rappresentanza di Renato Daniele, dirigente scolastico dell’Istituto alberghiero di Soverato, Gianluca Marcello, presidente Fiavet Calabria e Antonio Tassone, presidente Nazionale di Assipan. Ha concluso i lavori il Presidente di Federalberghi Calabria, Fabrizio D’Agostino, che ha evidenziato come il binomio tra tradizione e cambiamento nel turismo deve essere un punto di forza: “ la Calabria deve ancorarsi alle sue tradizioni perché è da lì che si parte …. e si arriva. Il binomio vincente tra agricoltura e turismo deve sfociare nel turismo rurale e agrituristico, dove l’ospitalità, le bellezze e i prodotti tipici devono valorizzare il territorio e le tradizioni locali in un esperienza immersiva, per essere custodi del paesaggio, promuovendo un modello di sviluppo sostenibile”. Infine il presidente si è soffermato sui numeri del turismo calabrese e sui tanti viaggiatori che cercano le esperienze emozionali.