(VIDEO) Tenuta Rosaneti celebra il vino con un libro che unisce millenni di cultura

Ieri sera, la provincia di Crotone, terra ricca di storia enologica, ha ospitato un evento dalla caratura vitivinicola nella cornice di Tenuta Rosaneti, a Rocca di Neto. Si è tenuta infatti la presentazione del volume Il Vino. Storia e storie dalla Bibbi

A cura di Redazione
07 giugno 2025 09:30
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Ieri sera, la provincia di Crotone, terra ricca di storia enologica, ha ospitato un evento dalla caratura vitivinicola nella cornice di Tenuta Rosaneti, a Rocca di Neto. Si è tenuta infatti la presentazione del volume Il Vino. Storia e storie dalla Bibbia all’intelligenza artificiale, scritto da Erminia  Gerini  Tricarico e Francesco Maria Spanò.

All’evento erano presenti Sergio Ferrari, sindaco di Cirò Marina e presidente della Provincia di Crotone, Raffaele Librandi, presidente del Consorzio Vini Doc Cirò e Melissa, Vincenza Alessio Librandi, delegata regionale dell’Associazione “Le Donne del Vino”, Fulvia Michela Caligiuri direttore generale dell’Arsac. Presenti anche il Prefetto di Crotone Franca Ferraro, il Questore Renato Panvino, il Comandante provinciale dei carabinieri di Crotone Raffaele Giovinazzo, il Comandante della Guardia di finanza Davide Masucci. Nel pubblico anche il consigliere regionale Francesco Afflitto.

Ad intervenire durante il dibattito, moderato dalla giornalista Concetta Schiariti, Helmuth Köcher, patron del Merano WineFestival, e Gianluca Gallo, assessore all’Agricoltura e Risorse Agroalimentari della Regione Calabria. Presente in sala anche Francesco Maria Spanò, coautore del volume, che ha contribuito a dare vita ai racconti tracciati nel libro.

«Ci siamo accorti con Erminia Gerini Tricarico che potevamo osare a scrivere un libro sul vino, che chiaramente è un argomento vasto ed enorme», ha spiegato Spanò. «Siamo partiti sostanzialmente dalla Bibbia, perché nella Bibbia si racconta tanto del vino — era sostanzialmente il prodotto più citato insieme all’uva — e abbiamo tracciato un percorso che va dal mondo greco-romano e medievale, fino ai giorni nostri, con l’intelligenza artificiale che già interviene sul vino».

Pubblicato da Gangemi Editore nel mese di luglio del 2024, il volume conta 216 pagine e si propone come una narrazione “onesta, leggera e briosa come il vino”. Gli autori tessono un percorso che parte dalle antiche radici bibliche dell’enologia fino ad arrivare all’uso dell’intelligenza artificiale nella viticoltura moderna.

La narrazione del libro di Spanò riflette su come la vite e la sua cultura possano dialogare con tecnologie avanzate e globalizzazione, pur rimanendo legate al territorio. Il crotonese e il cirotano rappresentano il cuore del patrimonio vinicolo calabrese , punto d’incontro tra tradizione, natura e innovazione.

«Un sostegno all’azione anche dei viticoltori», ha sottolineato l’assessore Gianluca Gallo, «perché i viticoltori hanno bisogno di essere sostenuti attraverso azioni importanti anche sul biologico, per esempio sull’azione integrata, e poi naturalmente sulla promozione dei vini calabresi, dei nostri vitigni identitari. Un sostegno ad un settore, quello vitivinicolo, nel quale crediamo molto».

Sergio Ferrari, sindaco di Cirò Marina, ha evidenziato il legame tra storia e identità: «Nell’area del Cirò rappresentiamo la patria del vino calabrese e del sud Italia. Presentiamo il meglio che abbiamo, proprio qui nella Tenuta Rosaneti, sede del museo d’impresa all’interno della rete Vites del museo d’impresa di Calabria. Promuoviamo il meglio attraverso il nostro principale marcatore identitario, che è il vino. Del resto, il libro del professor Spanò parla di storia del vino, e se si parla di storia del vino non può che parlarsi di Cirò».

Anche il presidente del Consorzio Vini Doc Cirò e Melissa, Raffaele Librandi, ha rimarcato l’importanza del lavoro collettivo: «Attraverso il consorzio e con l’aiuto delle istituzioni politiche, si riesce a promuovere il marchio unico del Cirò, con le sue diverse sfaccettature. Il consorzio è un volano che permette alle aziende di raggiungere obiettivi che da sole sarebbe difficile ottenere».

Vincenza Alessio Librandi, delegata regionale dell’Associazione “Le Donne del Vino”, ha invece posto l’accento sul ruolo femminile nella filiera: «Tutte le donne della filiera vitivinicola calabrese si distinguono per la ricerca della sostenibilità e della cura del territorio. In questo si distinguono moltissimo, e ne sono orgogliosa come delegata regionale».

Helmuth Köcher, patron del Merano WineFestival, ha parlato di radici profonde: «C’è la storia, e se si dice dove tutto è iniziato, qui c’è stata un po’ l’origine. Magna Grecia, con vitigni come il Greco Bianco, il Gaglioppo, il Magliocco, che hanno potenziale anche di fronte al cambiamento climatico. Qui avete ancora spazio e con il Merano Wine Festival Calabria cerchiamo di valorizzare questi elementi e far vedere che la Calabria ha un motore ancora tutto da scoprire».

A chiudere, l’intervento di Fulvia Michela Caligiuri, direttore generale Arsac: «Siamo arrivati alla prima edizione del Merano Wine Festival a Cirò e alla presentazione di un libro in una tenuta fantastica che è storia, cultura, tradizione del vino. Ma non solo: quando si vende una bottiglia di vino, si vende il territorio che c’è dietro. Noi siamo consapevoli e contenti che la strada sia quella giusta: quella della consapevolezza e della narrazione che la Calabria ha sempre meritato».

Il Vino è un volume che accompagna il lettore attraverso epoche e concezioni del vino, con occhio ironico e intelligente.

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