(VIDEO) SS 106, un coro unanime dei sindacati per il completamento dell'arteria jonica

Diversi presidi lungo la statale 106 per richiamare l’attenzione sulla sicurezza su quella che viene definita la “strada della morte”, il diritto alla mobilità e per connettere la Calabria ionica al P...

A cura di Redazione
20 febbraio 2024 14:43
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Diversi presidi lungo la statale 106 per richiamare l’attenzione sulla sicurezza su quella che viene definita la “strada della morte”, il diritto alla mobilità e per connettere la Calabria ionica al Paese con infrastrutture moderne e sostenibili. Sono 15 i miliardi che mancano per realizzare il tratto he da Catanzaro arriva a Reggio, mentre sono disponibili i 3,5 che servono per i lotti da Sibari a Rossano e da Crotone fino a Catanzaro, per i quali c’è già stato un incontro con Anas e Regione per definire il cronoprogramma dei lavori.

Oggi i sindacati in tutta la Calabria sono scesi per strada, lungo l’arteria vecchia quasi un secolo, a Locri, Bianco, Mirto Crosia e Torre Melissa, per dire basta agli incidenti  mortali, e l’uscita dall’isolamento infrastrutturale. Una Statale 106 sicura, insomma  Per dire: “Sì, anche noi finalmente siamo in Italia”.

C’erano le tre sigle sindacali, e un centinaio di manifestanti all’altezza dell’Hotel Napoleon, insieme ai primi cittadini della provincia di Crotone, il vice presidente Fabio Manica, e rappresentati di alcuni partiti. Lì sulla 106, proprio dove macchine e pedoni si intrecciano su una strada pericolosa, proprio come tutto l’arco jonico.

Bisogna «esigere ora i finanziamenti mancanti per il completamento dell’opera sulla Jonica calabrese», ha ripetuto Tonino Russo della Cisl. Le tre sigle sindacali, insieme, hanno affermato che «Con i 15-16 miliardi che si spendono per il Ponte sullo Stretto avremmo potuto fare, o l’alta velocità o la Statale 106».

Si parla da anni di 106, ma senza mai completarla: «Il paese riparte se il Sud riparte – ha aggiunto Tonino Russo non chiediamo assistenza ma investimenti per dare lavoro sicuro e dignitoso». Il tratto che va da Rossano fino a Crotone, infatti, è rimasto fuori dall’intervento della nuova autostrada Ionica, dunque.

«Non possiamo più attendere, perchè è una strada che va messa in sicurezza e se completiamo i due tratti, ovvero Rossano-Crotone, Crotone-Catanzaro-Reggio Calabria mettiamo sia in sicurezza questa arteria ma creiamo le conduzioni di sviluppo per questi territori – sono le parole di Enzo Scalese, della Cgilaggiungiamo che oltre alle 106 bisogna elettrificare la ferrovia, un’opera fondamentale che consentirebbe ai treni di viaggiare, ovvero la normalità».

«La 106 entra nel dibattito nazionale, c’è l’impegno a fare due tratti importanti ma non sono sufficienti – ha concluso Fabio Tomaino della Uilchiediamo il finanziamento e la realizzazione dell’intero tratto. Chiediamo che si avvii un piano pluriennale dove tutti i governi si impegnino a finanziare ad ogni legge di Bilancio la strada statale 106. Il ponte sullo stretto va bene, ma bisogna prima dare dignità ai comuni del calabrese».

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