(VIDEO) Raffaele Drago seminò libertà: Un ricordo vivo nel Premio "Che Bel Fior!"
Il 25 aprile, una data che per molti segna la celebrazione della liberazione, per una comunità politica e per quanti ne hanno incrociato il cammino, porta con sé anche il ricordo della scomparsa di Ra...
Il 25 aprile, una data che per molti segna la celebrazione della liberazione, per una comunità politica e per quanti ne hanno incrociato il cammino, porta con sé anche il ricordo della scomparsa di Raffaele Drago. Uomo di profonda passione civile, Drago fu un vero e proprio catalizzatore di energie, capace di aggregare persone attorno a ideali di giustizia e libertà. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile, ma il suo lascito di valori e il suo impegno per i diritti civili continuano a vivere attraverso iniziative come il premio a lui intitolato, “Che Bel Fior!”, giunto quest’anno alla sua quarta edizione.
Aprile si conferma così il mese del ricordo, un periodo in cui la comunità si riunisce per onorare la memoria di un uomo che ha fatto della passione politica uno strumento di cambiamento. Il pomeriggio di martedi 22 aprile, dedicato alla premiazione, che si è tenuta presso la sede ARCI di via Francesco Cilea, è stato un incontro non solo per omaggiare Raffaele Drago e ai principi che hanno guidato la sua esistenza, ovvero la giustizia sociale e la solidarietà, ma anche di riflessione sulle guerre che imperversano nel mondo.
Come un seme che continua a germogliare, l’eredità di Drago si è manifestata nell’assegnazione del Premio “Che Bel Fior!” 2025 a figure che incarnano i suoi stessi ideali. Luisa Morgantini è stata insignita per il suo instancabile impegno a favore della pace, una battaglia che Drago avrebbe certamente condiviso con la sua fervente dedizione alla costruzione di un mondo più giusto. La profondità del pensiero critico di Ida Dominijanni, capace di scardinare le convenzioni e di offrire nuove prospettive, risuona con l’approccio intellettualmente onesto e la sete di verità che contraddistinguevano Drago. La potente voce di Suleiman Mohammad Omar nella difesa dei diritti umani, spesso negati e calpestati, rappresenta quella stessa lotta per la dignità e la libertà che ha animato la vita di Raffaele.
Il premio “Che Bel Fior!” non si è limitato a riconoscere figure di spicco nazionale e internazionale, ma ha voluto anche celebrare quelle realtà che arricchiscono il territorio con cultura, bellezza e passione, attraverso delle menzioni speciali. Guitti senza carrozzone, con la loro arte itinerante e la capacità di portare la magia del teatro ovunque, incarnano quello spirito libero e creativo che Drago apprezzava. Gianluca Facente, con il suo impegno nel tessuto sociale e culturale locale, testimonia la forza delle iniziative dal basso, quelle che Drago ha sempre sostenuto con convinzione. Paolo Cerrelli, con la sua dedizione alla valorizzazione del patrimonio e della storia del territorio, riflette l’amore per le radici e l’importanza della memoria collettiva, valori cari a Drago. Infine, Cataldo Perri, con la sua musica che affonda le radici nella tradizione ma che guarda al futuro, rappresenta quella capacità di innovare nel rispetto della propria identità, un tratto che Drago riconosceva come fondamentale per la crescita di una comunità.
Raffaele Drago ha saputo seminare valori importanti, creando una comunità politica animata da un forte senso di giustizia e da un profondo amore per la libertà. Il suo ricordo, vivo e pulsante, fiorisce ogni anno ad aprile, attraverso il riconoscimento di coloro che, come lui, si impegnano per un mondo migliore.