(Video) #MaiPiùUltimi - Alberto Padula: «Da soli non si cresce»

– Ospite del salottino di CrotoneOk di questa settimana un tecnico, docente universitario, un professionista, un uomo del fare: Alberto PadulaAlberto Padula è il direttore generale di St...

A cura di Redazione
06 agosto 2024 10:30
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#MaiPiùUltimi – Ospite del salottino di CrotoneOk di questa settimana un tecnico, docente universitario, un professionista, un uomo del fare: Alberto Padula
Alberto Padula è il direttore generale di Starbene, ma è anche il presidente del consiglio di amministrazione di Akrea, la società in house providing del Comune di Crotone che gestisce la raccolta dei rifiuti.

Partiamo da Akrea e dal lavoro che stai facendo già da un anno e che in questi giorni ha portato alla firma del nuovo contratto di servizio, nuovo già nella durata: tre anni.
Che Akrea hai trovato?
Akrea non era dotata di un contratto di servizio stabile, ma veniva rinnovata annualmente e ngli ultimi tempi, semestralmente. Questo purtroppo creava una grossa incertezza sul futuro dell’azienda. Dal primo momento che questo Consiglio di Amministrazione si è insediato ha lavorato proprio suulla definizione di un contratto di servizio la cui firma ha dato un futuro più roseo ad Akrea. Il contratto prevede tre anni di durata, con un importo a base decisamente maggiore del precedente. Siamo passati da 6 milioni a sette milioni e trecento. Questo consente di passare da una società che aveva problemi di natura economica, ad una società più stabile, con una parte dei debiti già sanata e che si avvia ad una nuova organizzazione aziendale, che sarà la base per un aumento della qualità del servizio.

Cosa serve per far decollare definitivamente la raccolta differenziata in città? E cosa si sta facendo per riuscirci?
Le percentuali di raccolta differenziata sono passati da un 28% al 34. L’obiettivo principale è aumentare i livelli di raccolta differenziata che al termine dei tre anni di contratto dovrà arrivare al 65%. Un obiettivo che dovrà essere raggiunto per step, al primo anno dovremo arrivare al 45%, al secondo al 55% per poi chiudere il terzo anno con l’obiettivo del 65%. Questa è sicuramente una scommessa sfidante ma che è nelle corde dell’azienda. Se non dovessimo riuscirci Akrea potrebbe anche essere dismessa con il servizio affidato ad un privato. Da settembre partiremo progressivamente in tutti i quartieri della città e questo dovrebbe aumentare gli attuali risultati. noi, però, abbiamo anche il problema della “qualità percepita”. Noi dobbiamo far percepire alla cittadinanza e a tutti coloro che vivono la città, che il servizio sta migliorando. Oggi abbiamo evidenti problemi di spazzamento, problemi di organizzazione sui quali stiamo cercando di lavorare. Da settembre dovrà partire anche un piano di investimenti che ci consenta di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.

Che Akrea vorrai lasciare alla fine del tuo mandato?
Akrea rappresenta un patrimonio per la città di Crotone e per i suoi cittadini. Un’azienda che è proprietà dei cittadini e dei lavoratori di Akrea. Vorrei lasciare una società che faccia bene il servizio per cui è stata creata.

CrotoneOk nelle scorse settimane ha rilanciato il progetto Bosco Orizzontale. Tu che ne pensi?
Penso sia un’idea splendida. Bisogna capire come canalizzare questa idea sul territorio. Secondo me è una delle iniziative che potrebbe rilanciare Crotone nell’ambito di alcuni circuiti. Un’idea bellissima che potrebbe segnare il territorio e valorizzare il senso di appartenenza del singolo cittadino alla propria terra.

Il Professor Padula è anche un esperto di economia e consulente Invitalia. Parliamo un po’ di territorio e di sviluppo. Perchè non si investe a Crotone?
Perchè forse a Crotone, fino ad ora, non c’è stata la visione necessaria ad uno sviluppo organico del territorio. La nostra cultura, crotonese, ma calabrese e meridionale in generale, ci porta a fare le cose da soli. Da soli probabilmente non si cresce.
Il nostro territorio necessita di un nuovo progetto di sviluppo, ma soprattutto di una nuova identità.

Tu che futuro vedi?
Una cosa è vedere un’altra auspicare. A breve medio termine vedo un futuro legato a progetti importanti: Antica Kroton, Pnrr. Ma tutte queste attvità devono essere messe a sistema, perchè se non c’è la messa a sistema non ci sarà arricchimento per il territorio.

Ora torniamo ad Un Anno di CrotoneOk e soprattutto all’ultima edizione, durante la quale abbiamo avuto il piacere e l’onore di ospitare Jean Marie Del Bo, il vice direttore de Il Sole 24 Ore, con cui abbiano analizzato nel dettaglio la classifica sulla qualità della vita che vede la provincia di Crotone sempre nelle ultime posizioni. Se ti dico Crotone #MaiPiùUltima tu come mi rispondi?
Noi siamo sempre i primi delle ultime posizioni, ma noi dobbiamo capire come scalare queste classifiche. Se c’è un problema, noi dobbiamo capirne le cause e lavorare e investire sul tema per risolvere il nostro problema.

Per non essere mai più ultima, Crotone deve saper valorizzare le sue eccellenze, ed una delle eccellenze crotonesi nel campo sanitario è Starbene, l’azienda di cui sei direttore generale. Come si fa a mantenere, in un territorio come il nostro, il vostro livello di qualità nei servizi che prestate?
Il principio di base è che non esistono pazienti di serie A e di serie B. Pertanto anche il territorio di Crotone può e deve esprimere eccellenze anche in campo sanitario. Un Livello di qualità alto dipende alla particolare lungimiranza dell’imprenditore (il dottor Michele Maffei ndr) Che ha saputo mettere in linea le risorse necessarie per raggiungere traguardi importanti con livelli di qualità crescenti nell’ottica del miglioramento continuo. Altro aspetto importante è la selezione accurata e la formazione continua di personale altamente qualificato oltre che investimenti costanti in tecnologie e macchinari innovativi. E infine l’attenzione continua al cliente la cui soddisfazione è l’obiettivo principale della struttura.

Qual è il sogno di Alberto Padula per Crotone?
Il mio sogno è quello di avere una città in cui si viva bene, che non abbia tanti problemi, una città con la C maiuscola.

Antonio Gaetano

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