(VIDEO) Da cinque secoli la Madonna di Capo Colonna accompagna la vita dei crotonesi
Crotone – Su tela, con ricami in oro, centenarie ma sempre così nuove: oggi pomeriggio ha aperto la mostra dedicata alla Madonna di Capo Colonna, iniziativa nata dal gruppo Facebook Nui i subba u cast...

Crotone – Su tela, con ricami in oro, centenarie ma sempre così nuove: oggi pomeriggio ha aperto la mostra dedicata alla Madonna di Capo Colonna, iniziativa nata dal gruppo Facebook Nui i subba u casteddru e che ha visto diverse persone impegnate per allestire un angolo di centro storico con le tele che raffigurano la Madonna di Capo Colonna, protettrice della città di Crotone e dell’Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina.
Un lavoro certosino, dove molti privati hanno donato per pochi giorni le proprie tele, anche del 1700 e 1800, per la mostra che ha aperto le sue porte oggi pomeriggio, su idea di Antero Villaverde e Pino Perri, la collaborazione preziosa di Roberto Trevisi, don Bernardino Mongelluzzi, Michele Affidato, Raffaelle Varano e la Fondazione Santa Critelli.
«Il ritratto della Madonna di Capo Colonna protegge la via, il palazzo, la casa povera o ricca che sia – ha dichiarato il professor Roberto Trevisi – e quindi è sempre presente nella vita dei crotonesi, e poi soprattutto bisogna dire che laVergine del Capo viene venerata qui a Crotone da cinque secoli, e il popolo è molto devoto a questa effige, a questa Madonna a cui proviamo a indirizzare le nostre preghiere, i nostri desideri, la nostra salute. E’ un po’ un riferimento per tutti».
Presente anche una tela di legno raffigurante la Madonna di Capo Colonna, donata da Pino Perri all’Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina: «Per i crotonesi penso che sia un punto di riferimento e un punto di appoggio – sono le parole di Pino Perri – un punto dove fermarsi e parlare con lei durante la giornata, perché in ogni casa c’è un sempre un quadro che la raffigura. Quando siamo in difficoltà ci si rivolge a questa immagine che è sacra per il popolo crotonese».
«L’idea nasce dal gruppo facebook, e l’ha voluta fortemente tutto il gruppo. Noi siamo sul social blu, non siamo neanche associazione ma contiamo la bellezza di 5000 e più persone iscritte. Oltre i ricordi, i detti di una volta, i tanti personaggi del centro storico, le persone iscritte ci hanno chiesto di fare qualcosa perché, pur essendo al nord o fuori dall’Italia, vogliono sentirsi ancora a casa», ha concluso Antero Villaverde.
