(VIDEO) Crotone - Quel relitto del mare diventato un inno alla vita

Crotone – Vernice, pennelli, camici bianchi e tanta buona volontà: da Crotone parte un messaggio di pace dall’ingresso di Parco Pitagora per trasformare il relitto del mare “San Nikolaos” in un’opera...

A cura di Redazione
27 marzo 2024 14:30
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Crotone – Vernice, pennelli, camici bianchi e tanta buona volontà: da Crotone parte un messaggio di pace dall’ingresso di Parco Pitagora per trasformare il relitto del mare “San Nikolaos” in un’opera d’arte.

L’imbarcazione era presente sul Porto di Crotone, su Molo Giunti, e oggi è oggetto di ripresa artistica grazie ad #IoResto, associazione promotrice, l’artista calabrese Massimo Sirelli, e le classi 3C e 4C dell’indirizzo Architettura e Ambiente del Liceo Artistico Pertini Santoni di Crotone, quell’imbarcazione diventa omaggio ai migranti vittime del mare. Il relitto diventa vita e testimonia il legame di Crotone con il mare e la sua accoglienza, il suo senso di inclusione e integrazione.

«In tutte le mie opere c’è un messaggio positivo. Il colore è strumento per attirare la riflessione su qualcosa che altrimenti è tragico e molto triste – ci ha detto stamane Massimo Sirelli però facendolo attraverso una maniera sorridente».

Giorni fa è stata posta proprio all’ingresso del grande parco cittadino, per richiamare l’attenzione sul dramma dell’immigrazione, promuovendo l’accoglienza, la solidarietà e l’inclusione. L’imbarcazione misura 12 metri di lunghezza, 4 metri di larghezza e 6 metri di altezza, con un peso superiore a 6 tonnellate.

«Sono uno di loro, uno di questi studenti – ha continuato l’artista – uno di questi ragazzi che non troppi anni fa sognava di vivere attraverso la propria arte, e oggi riesco a farlo».

La “San Nikolaos” è stata intercettata dai Carabinieri sulla passerella del lungomare di Crotone nel marzo 2020, con a bordo dodici persone di diverse nazionalità (tre siriane, sei irachene e tre iraniane).

«Sicuramente quest’operazione artistica è un inno alla vita – ha concluso – volevo che il colore gioioso, un’imbarcazione così simpatica apparentemente potesse attirare l’attenzione e fare in modo che le persone si possano interrogare sul perchè un essere umano decida di sfidare il mare per salvare la propria vita Ritengo che dovremmo aumentare la nostra sensibilità verso il fenomeno a cui stiamo assistendo. Forse cento anni fa erano i nostri parenti in cerca di un futuro migliore. Probabilmente grazie all’accoglienza che abbiamo ricevuto , oggi molte famiglie hanno potuto creare un futuro migliore per i propri cari. Chi siamo noi oggi per non aprire le porte, i porti, i cuori?»

L’intera operazione, iniziata nel dicembre 2021, è stata finanziata dai componenti dell’associazione #IoResto, con la collaborazione di numerose aziende locali che hanno fornito uomini e mezzi per le diverse fasi dell’opera: dalla pulizia e sanificazione, alla sverniciatura e carteggiatura, fino al trasporto, la realizzazione dei cavalletti e l’installazione. 

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