(VIDEO) Con la Domenica delle Palme inizia "una settimana autentica"
Crotone - Un giorno di festa a Crotone, iniziato di buon mattino in piazza Pitagora con le palme e i ramoscelli di ulivo. Una tradizione che non si perde, ma che.....
Crotone – Un giorno di festa a Crotone, iniziato di buon mattino in piazza Pitagora con le palme e i ramoscelli di ulivo. Una tradizione che non si perde, ma che continua nel suo significato più profondo, in cammino verso la Pasqua.
I riti della Domenica delle Palme, celebrati dalla Basilica Cattedrale di Crotone, hanno preso il via a piazza Lea Garofalo, nel cuore del centro cittadino, a pochi passi dalla mensa dei poveri “Padre Pio”, voluta anni fa da monsignor Giuseppe Agostino.
I canti dei neocatecumeni hanno introdotto il momento della benedizione, animando spiritualmente i presenti. Poi, con i colori liturgici del giorno — il rosso della Passione — una piccola processione si è mossa lungo via Poggioreale, raggiungendo piazza Duomo, gremita come non si vedeva da tempo.
Una piazza piena di volti, di occhi rivolti al nuovo vescovo Alberto Torriani, a poche settimane dal suo insediamento. Sul sagrato, una piccola icona della Madonna di Capo Colonna ha vegliato sulla comunità, mentre il vento leggero accarezzava le palme e le chitarre che accompagnavano i canti della liturgia.
Un momento di intimità collettiva, segnato da piccoli gesti: un padre che si toglie la sciarpa per metterla sul collo della figlia, un gesto d’amore semplice e potente, nel cuore di una domenica che profuma di tradizione e rinascita verso la settimana “autentica”, che è quella “santa”.
Durante l’omelia, monsignor Torriani ha regalato alla città parole profonde, che affondano nella fede vissuta con autenticità: “Come dissi nella mia omelia d’ingresso qui tra voi… attendere, vedere, compatire, accogliere, rialzare e camminare sono i verbi di un cristianesimo che prende sul serio la Pasqua.”
Il vescovo ha poi indicato il rischio, sempre attuale, di vivere la fede come una partecipazione superficiale: “Sono i verbi di chi vuole essere discepolo e non folla. Il rischio è sempre quello di diventare folla anonima. Folla che canta osanna, che estende i mantelli, che innalza le palme…
e poi domanda che Gesù venga crocifisso.”
Con tono fermo ma paterno, ha invitato la comunità a riflettere su cosa significhi davvero seguire Cristo: “È facile essere folla. La fon chiede l’audacia, il coraggio di venire fuori, di lasciare spazio al Vangelo. È difficile invece essere discepoli. È facile farsi portare dal momento, dalla commozione, dall’entusiasmo. È più difficile restare sotto la croce. Come Maria.”
E infine, ha dato senso pieno alla settimana che si apre: “Oggi inizia la Settimana Santa.
Dalla terra da cui vengo, Milano, questa settimana viene chiamata autentica. Perché attraverso i segni della liturgia e i gesti della comunità, si manifesta il fondamento e il compito di ogni cristiano:
seguire Cristo nel dono, nella fedeltà, nel silenzio. Solo così potremo davvero entrare nella Pasqua,
non da spettatori, ma da uomini e donne trasformati dalla logica dell’amore e della salvezza.”
Un messaggio chiaro, diretto al cuore. Una domenica vissuta tra un leggero vento, sole e Vangelo, che ha segnato per Crotone l’inizio di una Settimana Santa autentica, intensa e colma di speranza.
Danilo Ruberto