(VIDEO) Bambini in Questura: un viaggio tra legalità, rispetto e cittadinanza attiva
Una mattinata all’insegna della legalità, della scoperta e del dialogo tra istituzioni e famiglie: i protagonisti sono stati i bambini con le loro famiglie...
Una giornata educativa promossa dall’Ambito Sociale Territoriale di Crotone e dalla Cooperativa Vitasì, insieme alla Polizia di Stato
Una mattinata all’insegna della legalità, della scoperta e del dialogo tra istituzioni e famiglie: i protagonisti sono stati i bambini e i loro genitori, accolti nella sede della Questura di Crotone per un’iniziativa formativa inserita nel progetto “Educhiamo alla legalità e al rispetto”, promosso dall’Ambito Sociale Territoriale e dalla Cooperativa Vitasì.
I piccoli visitatori hanno potuto conoscere da vicino il lavoro quotidiano della Polizia di Stato, esplorando il palazzo della Questura, osservando i mezzi in dotazione e coccolando il simpatico cane poliziotto, mascotte della giornata. L’attività, pensata come momento di confronto e crescita, rientra nel più ampio percorso di educazione alla genitorialità consapevole, sostenuto dall’assessorato alle Politiche Sociali guidato da Filly Pollinzi.
“È una bellissima giornata – ha dichiarato il Questore Renato Panvino – perché oltre ai bambini, oggi ospitiamo anche le loro famiglie. Appena mi sono insediato ho detto subito: la Questura di Crotone non deve avere barriere né muri. Questo è un modo per dimostrare che i muri non esistono e che il nostro palazzo è trasparente come il vetro, dove i cittadini possono vedere chiaramente quello che facciamo ogni giorno.”
Il Questore ha poi parlato con i bambini e i genitori, soffermandosi sull’importanza del rispetto delle regole e del dialogo come strumenti di prevenzione: “Vorrei che i vostri figli, quando cresceranno, non debbano affrontare problemi di sicurezza, né cadere nell’uso di alcol o sostanze stupefacenti. Questo si chiama sicurezza partecipata: parlare con i bambini, anche se giovanissimi, è motivo di soddisfazione ed emozione. Io mi emoziono ancora con le piccole cose. La Questura consegnerà loro un attestato simbolico: saranno i cittadini di domani, e una società civile si costruisce solo con il rispetto delle regole e delle persone, a prescindere dalla classe sociale o dal ruolo che ricoprono.”
Un passaggio toccante è stato dedicato anche alla Costituzione, discussa insieme ai ragazzi: “Leggere insieme la Costituzione è la parte più bella del nostro sistema democratico. Significa anche mettersi in discussione, accogliere critiche costruttive e migliorarsi.”
Durante la nostra intervista, il Questore ha voluto anche affrontare un tema delicato e attuale: gli episodi di violenza giovanile avvenuti recentemente a Crotone. In particolare, ha fatto riferimento all’aggressione che ha visto protagonisti alcuni diciannovenni nei pressi del lungomare cittadino. “La società civile deve fare rete: non basta l’azione repressiva della Polizia di Stato o della Magistratura. Il Prefetto, in comitato con il Questore, ha più volte analizzato, insieme alle altre forze dell’ordine, il problema della violenza nella movida. Credo che serva una risposta corale e integrata: le famiglie devono fare la loro parte, giustificare meno i comportamenti aggressivi e assumersi la responsabilità educativa.”
“Forse oggi i genitori devono imparare anche a dire di no. Devono confrontarsi con i figli, offrire modelli di equilibrio. Oggi c’è una grave carenza di comunicazione anche nelle coppie: anziché parlarsi, si litiga. E i giovani, quando escono, agiscono per copione.”
L’iniziativa ha dimostrato come, attraverso il gioco, l’ascolto e l’esperienza diretta, sia possibile creare connessioni virtuose tra istituzioni, famiglie e bambini, seminando i valori della legalità e del rispetto già nei cittadini di domani.
Danilo Ruberto
