Viaggio nella musica - Vittorio Rocca: «Racconto la mia Crotone cantando»

Con i suoi brani eclettici che raccontano, divertono e spingono spesso alla riflessione, Vittorio Rocca è uno dei musicisti e cantanti più seguiti e apprezzati nella nostra città, e non solo.Crotonese...

A cura di Redazione
12 luglio 2024 19:00
Viaggio nella musica - Vittorio Rocca: «Racconto la mia Crotone cantando» -
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Con i suoi brani eclettici che raccontano, divertono e spingono spesso alla riflessione, Vittorio Rocca è uno dei musicisti e cantanti più seguiti e apprezzati nella nostra città, e non solo.
Crotonese doc con ironia da vendere, Vittorio è cresciuto circondato dalla musica, forse per questo quando a dodici anni don Luciano Rizzi gli diede in mano organo e chitarra, per lui fu amore a prima vista. Proprio nella parrocchia del Sacro Cuore, nel rione San Francesco, inizia la sua passione.

Vittorio prima studia e poi, a diciassette anni, decide di arruolarsi nell’Arma dei Carabinieri. Lascia la Calabria e si trasferisce al nord. Anche in Caserma però non rinuncia a cantare ed allieta le giornate dei suoi colleghi: «Non ho mai lasciato la musica – dice con convinzione -, anche in servizio mi dedicavo alla mia passione».
La svolta però arriva nel 2001 quando Vittorio inizia a scrivere e lo fa in dialetto crotonese: «La lontananza dalla mia terra si faceva sentire – spiega -. Vivevo a Genova, sempre in una città di mare, ma non era la stessa cosa. Crotone mi mancava, mi mancavano i colori, i profumi, i sapori della nostra città». Emozioni e istantanee che Vittorio mette nero su bianco e trasforma in musica.

Nel 2002 torna a Crotone per le ferie e trova la passerella del lungomare rimessa a nuovo e illuminata, nasce così la prima canzone dal titolo “A passerella du zu Pasquale” scritta sulle note di “Primavera a Sarajevo” di Enrico Ruggeri. Buona la prima, insomma, ma la seconda ancora di più: arriva il tormentone “U lungomare i Cutron”.
«Un brano e una musica scritta e composta quando ero a Genova – racconta Vittorio -, la incisi e la riportai a Crotone nell’estate successiva e fu un vero successo, la cantavano ovunque, la passarono in radio per settimane». La canzone spopola e diventa una sorta di inno dell’estate crotonese che elogia anche un senso di appartenenza alla nostra terra. Canticchiata ancora oggi, da giovani e meno giovani, ogni anno all’arrivo della bella stagione tutti la ripropongono, soprattutto sul web.

Con ironia Vittorio racconta la realtà e le eterne contraddizioni del nostro territorio e non si ferma più, nel 2007 apre il concerto dell’amico Sergio Cammariere sulla Lega Navale. Nel corso della sua carriera c’è spazio anche per testi dai temi importanti: «Sono sempre stato attento a quello che accade in città – spiega -. Credo di essere la fotocopia, nel bene e nel male, di quello che succede da queste parti. Ma il mio è un percorso artistico-culturale che vuole lanciare anche messaggi sociali importanti». In “Guardat a capa”, ad esempio, l’invito a utilizzare il casco sulla moto; in “U gratta e vinci” invece il cantante affronta il delicato tema della ludopatia mentre con “Ci vo chiù crianza” il cantautore invita i cittadini ad avere più senso civico. da citare anche “Cercasi legalità” e “Il lancio del materasso”. Poi c’è “A terra mia”, la canzone più cliccata sul web soprattutto dagli emigrati.

Mentre Vittorio canta e diverte arriva per lui la prova: nel 2023 gli viene diagnosticato un tumore al colon, un dolore che si trasforma in musica: presenta “La prevenzione mi ha salvato la vita”. Insomma una carriera ricca e intensa: undici cd all’attivo e l’iscrizione, nel 2009, alla Siae di Genova come autore compositore: «La mia musica – precisa Vittorio – è gratuita e non è mai stata venduta, tutti possono ascoltarla su youtube o sulle mie pagine social. Ho sempre cantato e scritto solo per omaggiare la città e i miei concittadini». Oggi il cantautore continua a suonare e ad intrattenere con le sue serate di karaoke e pianobar. E con un carico di esperienza musicale, e anche di vita, ai giovani dice: «Siate sempre voi stessi, siate particolari, cercate dentro di voi qualcosa per essere diversi dagli altri. Studiate, perché la musica va studiata, fatelo con passione per arrivare in alto, non arrendetevi e sognate sempre».
V. R.

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