Viaggio nella musica del passato: dai club al successo, il racconto di Pino Giancotti

Crotone – Una vita con le bacchette in mano, una passione nella testa e un sogno nel cuore. La storia musicale della città di Crotone passa dai racconti di Pino Giancotti, batterista d’altri tempi. Pr...

A cura di Redazione
28 maggio 2024 08:30
Viaggio nella musica del passato: dai club al successo, il racconto di Pino Giancotti -
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Crotone – Una vita con le bacchette in mano, una passione nella testa e un sogno nel cuore. La storia musicale della città di Crotone passa dai racconti di Pino Giancotti, batterista d’altri tempi. Protagonista indiscusso della scena musicale degli anni ‘70 e ‘80, Pino ha condiviso con noi i ricordi di un periodo in cui in città si viveva una grande vivacità artistica.
La sua è una storia piena di aneddoti e incontri che ha inizio quando ancora bambino, girava per i “club” crotonesi: «Non c’erano i locali – racconta – c’erano spazi in cui i ragazzi si organizzavano pagando l’affitto e creando atmosfere musicali. In questi luoghi si ascoltava buona musica che veniva percepita da ognuno in base alla propria sensibilità. A me colpiva la parte ritmica, mi attraeva talmente tanto che ogni volta che vedevo un batterista suonare io dovevo infastidirlo – sorride -, ero un rompiscatole all’italiana».

Pino insomma, era innamorato di questo strumento e voleva suonare a tutti i costi, i genitori però, non erano dello stesso avviso: «All’epoca non si poteva concepire il batterista in casa – spiega -, soprattutto perchè faceva rumore. Dopo tanta insistenza, però, mia madre decise di regalarmi una batteria Hollywood dal costo di 70.000 lire, ma senza darmi il permesso di tenerla a casa. Decidemmo così di creare anche noi un club, ad aiutarci fu Attilio Scola che ci mise a disposizione un appartamento in corso Vittorio Veneto; da qui passarono altri musicisti. Ricordo Gino Perlupato, Eugenio Ciaccio, tanti giovani diventati oggi professionisti ma che in passato sono stati ragazzi con tanta voglia di suonare insieme». Inizia così una fantastica avventura fatta di divertimento, passione e condivisione. Pino inizia da autodidatta, poi col passare degli anni il suo talento diventa consapevolezza. La sua prima vera occasione arriva con il gruppo Eyes che ebbe tanto successo.

Poi se ne formò un altro dal nome Gsm, Gruppo studio musicale: «Fu affidato a me il compito di scegliere i musicisti – spiega Giancotti – insieme a Mimmo Cemplis, una persona cara che non c’è più.
Lui fu per me e per tanti altri artisti una colonna portante, era un uomo di palco con una grande esperienza musicale. Insomma, per costituire questa formazione musicale chiesi aiuto al professore Campagna che mi diede subito un nominativo: Sergio Cammariere».
Il resto è storia. Pino continua a suonare sempre affiancato da Raffaele Cusato: «Il mio braccio destro – lo definsice il batterista – siamo stati sempre inseparabili e abbiamo creato tanto insieme».
Tra i tanti musicisti incontrati anche Angelo Branduardi interessato alla musica della band e anche Franco Battiato: «Andai a prenderlo io in stazione con la mia 500. Ho conosciuto tanti artisti e mi porto dentro un bagaglio di emozioni indescrivibili, non era l’era dello smartphone per fotografare e condividere tutto, ma quei ricordi sono impressi nella mia mente».
Tra un’esibizione e un brano, tra un successo e l’altro, a un certo punto arriva il bivio della scelta: fare il musicista o no. «Il percorso non era così facile come pensavamo – continua -, necessitava qualcosa di più della passione, serviva lo studio, serviva il tempo, l’impegno. Crotone – aggiunge – in quegli anni non ci ha permesso di proseguire questa strada.
Ritengo che i giovani di oggi siano molto fortunati ad avere tante opportunità di formazione.
Noi suonavamo fino a tardi e poi la mattina andavamo a scuola o a lavoro. Non abbiamo avuto talent show e scuole, avevamo solo un club dove suonare cercando di non disturbare, era come un laboratorio».

Il successo è rimasto un sogno, quello che poteva essere nessuno può saperlo ma sicuramente nelle parole di Pino possiamo percepire quello che è stato: una grande avventura vissuta con entusiasmo. Avventura che negli anni non si è fermata, il batterista ha anche insegnato nelle scuole divulgando la bellezza della musica, suona con la Diffusion Jazz Band e scrive ancora: «Continuo a incontrare Raffaele e a sentire Sergio, se un giorno tornasse qui saremmo capaci di suonare di nuovo insieme… anzi, non è detto che non lo faremo.
Poi porto nel cuore tante persone che ho conosciuto grazie alla musica, come Ninì Taliente, era una magia vederlo suonare la sua chitarra. Poi Pino De Fazio, ho suonato con la sua orchestra in Calabria e in Toscana, ed ogni sera era un successo, ancora Gino Salombrino, Franco Scicchitano».
V. R.

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