Viaggiare in Mongolia: quali sono le vaccinazioni consigliate e gli aspetti sanitari da considerare

Visitare la Mongolia significa immergersi in un paesaggio di spazi infiniti, steppe aride, catene montuose e culture nomadi che hanno...

A cura di Redazione
09 aprile 2025 09:39
Viaggiare in Mongolia: quali sono le vaccinazioni consigliate e gli aspetti sanitari da considerare -
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Visitare la Mongolia significa immergersi in un paesaggio di spazi infiniti, steppe aride, catene montuose e culture nomadi che hanno mantenuto intatto il loro rapporto con la terra. Ma affrontare un viaggio in un Paese così vasto e poco popolato comporta anche una serie di considerazioni pratiche, soprattutto in ambito sanitario. Per chi desidera vivere questa esperienza in sicurezza e senza sorprese, può essere utile partire da pacchetti di viaggio ben strutturati – vedi il tour della Mongolia proposto su stograntour.com, agenzia specializzata in viaggi avventura – che tengano conto anche degli aspetti medici e logistici tipici di un contesto extraeuropeo.

La Mongolia non presenta particolari situazioni di emergenza sanitaria, ma il livello di assistenza medica – soprattutto al di fuori della capitale Ulan Bator – può risultare limitato. Per questo motivo, è consigliabile affrontare il viaggio con la massima preparazione, adottando misure preventive e assicurandosi di avere accesso a tutte le informazioni aggiornate.

Dal punto di vista vaccinale, non esistono vaccinazioni obbligatorie per entrare nel Paese se si proviene dall’Europa. Tuttavia, alcune vaccinazioni sono fortemente consigliate, in particolare per chi prevede di spostarsi nelle aree rurali o di intraprendere itinerari lunghi in autonomia. Tra queste, le più indicate sono:

  • Vaccinazione contro l’epatite A, trasmissibile attraverso alimenti o acqua contaminata.
  • Vaccinazione contro l’epatite B, raccomandata soprattutto per soggiorni prolungati o per chi potrebbe avere contatti sanitari.
  • Vaccinazione contro il tifo, particolarmente utile in contesti dove le condizioni igienico-sanitarie non sono sempre garantite.
  • Vaccinazione contro la rabbia, suggerita per chi intende soggiornare in ambienti rurali, campeggiare o entrare in contatto con animali, considerando la presenza di cani randagi in molte aree.
  • Vaccinazione contro lencefalite da zecche, da valutare in caso di trekking o attività all’aperto in zone boschive durante la stagione calda.

Prima della partenza, è comunque opportuno consultare il proprio medico o un centro specializzato in medicina dei viaggi, in modo da valutare il proprio profilo sanitario e aggiornare eventualmente le vaccinazioni di base (come tetano, difterite e pertosse).

Un altro aspetto fondamentale è quello dell’assicurazione sanitaria. La Mongolia non dispone di un sistema sanitario pubblico accessibile ai turisti, e le strutture private sono concentrate nella capitale. In caso di emergenza seria, può essere necessario un trasferimento sanitario internazionale. Per questo motivo, è indispensabile sottoscrivere una polizza che copra spese mediche, ricoveri, evacuazione aerea e rimpatrio.

Sul piano della prevenzione quotidiana, l’igiene alimentare è un elemento da tenere in considerazione. È consigliato bere solo acqua imbottigliata o opportunamente trattata (bollitura o pastiglie disinfettanti), evitare ghiaccio di provenienza incerta e prestare attenzione alla frutta e verdura cruda. I pasti offerti nelle ger (le tipiche abitazioni nomadi) possono essere molto genuini, ma è importante avere un minimo di flessibilità rispetto alle abitudini alimentari occidentali.

Anche il kit di pronto soccorso personale assume un ruolo importante. In alcune aree della Mongolia non è facile trovare farmacie fornite, per cui è prudente partire con una scorta di medicinali di base: antipiretici, antidiarroici, antibiotici a largo spettro su prescrizione, cerotti, disinfettanti, antistaminici, repellenti per insetti e, se necessario, integratori contro l’altitudine. Una buona crema solare e un balsamo labbra ad alta protezione completano il kit, vista l’intensità del sole soprattutto negli altopiani.

Un altro elemento da non sottovalutare è l’escursione termica. Anche nei mesi estivi, tra il giorno e la notte si possono registrare differenze di temperatura molto marcate, che incidono sul benessere fisico e sulla qualità del sonno. È consigliabile vestirsi a strati e avere con sé un sacco a pelo adatto anche per le notti fredde, soprattutto se si prevedono pernottamenti in campi tendati o ger tradizionali.

Per chi ha esigenze alimentari particolari (intolleranze, diete specifiche), è bene informare con largo anticipo i referenti locali, considerando che la cucina mongola è fortemente basata su carne, latticini e farina. L’accesso a prodotti alternativi è molto limitato, soprattutto nelle aree interne.

Infine, è sempre opportuno mantenere un atteggiamento prudente e rispettoso verso lo stile di vita locale. I nomadi mongoli sono noti per la loro ospitalità, ma hanno abitudini diverse da quelle occidentali, anche sul piano igienico. È bene non aspettarsi gli standard delle strutture alberghiere europee, ma piuttosto abbracciare la semplicità dell’esperienza con spirito di adattamento.

In definitiva, un viaggio in Mongolia richiede qualche attenzione in più sul piano sanitario, ma nulla che non possa essere gestito con un po’ di preparazione e buon senso. Con le giuste precauzioni, l’incontro con una delle culture più antiche e affascinanti dell’Asia centrale si trasforma in un’esperienza intensa, autentica e assolutamente memorabile.

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