Università a Crotone, l'Ordine dei medici: «Una chance senza precedenti»

Crotone – Mentre continua l’iter per l’apertura dei corsi di laurea in medicina a Crotone, sulla questione è intervenuto anche l’Ordine dei medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Crot...

A cura di Redazione
03 gennaio 2024 10:30
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Crotone – Mentre continua l’iter per l’apertura dei corsi di laurea in medicina a Crotone, sulla questione è intervenuto anche l’Ordine dei medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Crotone che ha inteso esprimere il proprio impegno per la realizzazione di un progetto che non può fare che bene alla sanità territoriale.

«La storia – si legge in una lunga nota firmata dal Presidente dell’Ordine Dott. E. Ciliberto e dal Consiglio Direttivo – ci insegna che a partire dal II sec. a.C. il dominio politico-militare dell’Impero Romano portò ad unificare l’Italia, buona parte dell’Europa, i paesi del mediterraneo ed il vicino Oriente.

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Molti secoli prima, invece, nel VI° Sec. a. Cristo, in Calabria, precisamente a Kroton, già insisteva la rinomata scuola di Medicina che ha avuto come padre fondatore Alcmeone. A conferma di questo Erodoto di Alicarnasso, storico greco dell’epoca, scrivendo della migliore scuola medica dell’intero Occidente antico, nel terzo libro delle su Storie al capitolo 131, diceva che “i medici di Crotone erano i migliori del mondo, seguiti a grande distanza da quelli di Cirene e Cnido”.

A questa scuola appartenevano Alcmeone, Callifonte e Democede,, ed a seguire Filolao, Eurifonte, Eurofilo; tra tutti soprattutto con Alcmeone si posero le basi della medicina moderna il quale con i suoi studi autoptici (divenendo così anche il fondatore dell’anatomia umana), affermò la centralità del cervello sul cuore piuttosto che sul fegato, scoprendo e descrivendo la circolazione sanguigna. Fece, altresì, accurati esperimenti su animali, scoprì i nervi che collegavano il cervello ad altri organi vitali ipotizzandone il suo ruolo di coordinamento delle mansioni sensitive. Disse per primo che la prima parte del feto a formarsi nel grembo materno fosse la testa. Fece altresì esperimenti sullo sperma e sul sonno affrontando, infine, anche il problema dell’anima e della sua immortalità.

Così che a tale scuola, si pensa, si siano ispirati Ippocrate (autore del Giuramento a cui tutt’ora si sottopongono medici neo-iscritti agli Ordini), per alcune tematiche Pitagora con la sua Scuola fino ai successi della imbattibile “Scuola di Atletica” i cui successi erano anche basati su metodi di allenamento razionali e con la cura dell’alimentazione a base di diete specifiche a carattere medico-scientifico.

Essa creò un solco tra il vecchio metodo di curare le malattie con la nuova metodologia fondata sulla scienza sulla ricerca lasciando ai posteri le basi di una nuova frontiera della medicina.

Questa rinomata “Università di Medicina” aprì una nuova via verso il sapere, una via che passava pur sempre attraverso lo studio clinico e la sperimentazione, quindi su basi scientifiche piuttosto che su credenze, ipotesi o stregonerie.

Oggi, con la sempre più concreta possibilità che la realizzazione di una Università di Medicina in presenza (per come richiede la norma) proprio a Crotone, sembra come se la storia, nei suoi corsi e ricorsi, volesse “simbolicamente” restituire al territorio la possibilità di poter rivivere quei lustri del passato, recuperando attraverso il proprio DNA quel senso di appartenenze alle tradizioni quale volano motivazionale per il concreto rilancio di un territorio e di una cittadinanza che, nell’occupare spesso e da fin troppo tempo gli ultimi posti nelle graduatorie di gradimento, in tale opportunità sappia contrapporre e rivitalizzare le radici della propria storia a favore di un rilancio non soltanto in tale ambito di interesse, per quanto più complessivamente socio/culturale ed economico/occupazionale con tuti gli indotti correlati, non da ultimo anche quello turistico.

Questa rappresenterebbe senza dubbio una chances senza precedenti, non solo per il territorio provinciale per quanto per l’intera regione che, per rimanere opportunamente nel settore, amplierebbe la propria offerta formativa ed il proprio appeal a favore dell’implementazione nel breve-medio termine del proprio contingente di professionisti della sanità, con l’ulteriore risultato di poter attingere a risorse del territorio.

Tale obiettivo porterebbe alla più fisiologico e vantaggioso contrasto della migrazione di studenti dell’oggi quali operatori sanitari del prossimo domani, offrendo nel contempo un valido rimedio alla grave carenza di professionisti del settore, che in Calabria più che nel resto del paese ne paga il fio a causa del gap maturato durante tutti i 12 anni di commissariamento della sanità (in Italia si stima una carenza di circa 30.000 medici soltanto ospedalieri – dei quali soltanto in Calabria 2.500 – e 3.000 Medici di Famiglia – per questi con un saldo negativo al 2025 per la Calabria di ulteriori 52 unità – , 70/100.000 infermieri e circa 100.000 posti letto – circa 1.000 in Calabria anche questi frutto delle restrizioni del precedente commissariamento).

Infatti, come noto, nell’ultimo decennio ed oltre la capacità del Sistema Sanitario Regionale di poter corrispondere ai bisogni/domanda di salute dei propri cittadini è stata gravemente intaccata, e gli sforzi dell’attuale Governo Regionale di porre un rimedio al gap così determinatosi è tale da avergli fatto ritenere necessario l’approvvigionamento di medici Cubani, quale rimedio emergenziale ma, come ovvio, non strutturale da cui, evidentemente, iniziative come quella di Crotone.

Quindi per ritornare a riflettere sul cammino della storia ed ai suoi corsi, le opportunità non si muovono da sole ma camminano sulle gambe e sulle volontà dei singoli e di tutti gli stakeholders interessati, primi tra tutti i decisori politici soprattutto nella persona del Governatore della Regione Calabria On. Occhiuto e dell’Università Magna Graecia (UMG) di Catanzaro e quindi alla Link Campus University, nella persona del Prof. Emilio Greco nelle sue qualità.

Si ritiene che il Governo Regionale veda tale progetto (unitamente all’annunciata istituenda Emodinamica nel nostro P.O.) quale parte integrante del più ampio, complessivo ed articolato progetto di rilancio della sanità regionale, evidentemente anche attraverso l’implementazione delle potenzialità dei singoli territori.

Queste sono le sensazioni colte nel corso della recente riunione tenutasi in data 28 Dicembre  presso la sala riunioni della Presidenza della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro durante la quale sono stati presentati dal Prof. A. Gnasso e dal Prof. E. Greco i calendari didattici e le modalità operative dei corsi; cui sono seguiti gli interventi di tutti gli stakeholder intervenuti, l’ Ordine scrivente compreso, ai quali sono seguite le conclusioni del Dr. F. Lucia, nelle sue qualità di dirigente del Settore regionale Prevenzione e Sanità pubblica.

I corsi di Laurea di che trattasi riguardano Medicina e Chirurgia, Infermieristica, magistrale in scienze infermieristiche e estetiche, magistrale in scienze delle professioni sanitarie tecniche ed assistenziali.

La scelta di Crotone non è casuale, ma frutto di pregevoli studi socio-economici e di appropriati piani di fattibilità. Infatti i dati forniti ci dicono che negli ultimi 10 anni dal territorio provinciale di Crotone siano emigrati fuori regione per motivi di studi universitari circa 33.000 studenti, 33.000 dei nostri giovani, che con un impegno di spesa medio pro-capite/annuo stimato intorno ai 10.000 euro, a conti fatti rappresenta un enorme esborso per le risorse della provincia, aggiungendone disagi, distacchi affettivi, conseguenziale impoverimento dello sviluppo edilizio (acquisto prima casa altrove).

A tale noto fenomeno, tra l’altro, si sta verificando la perdita delle fasce stabilizzate dovuta alla migrazione di quei genitori che, una volta collocati in pensione, raggiungono stabilmente o parzialmente i figli nelle rispettive nuove residenze. Tutto ciò determina altresì quel grave depauperamento demografico del territorio provinciale e regionale cui stiamo assistendo, testimoniato anche dal trend in calo delle iscrizioni dal Sud verso il Centro-Nord.

Tale iniziativa, oltre ai vantaggi su citati contribuirà a valorizzare le strutture ospedaliere e le strutture private convenzionate con il sistema sanitario regionale, rendendole maggiormente idonee ad accogliere i tirocini degli studenti attraverso l’inevitabile miglioramento degli attuali standard e performance professionali, tecnologici ed alberghieri, fornendo valida occasione per una più concreta integrazione ospedale/territorio, mirando nel complesso ad una riduzione della migrazione sanitaria, a discapito ed in conflitto con nessuno, posto che gli studi forniti sui flussi studenteschi dimostrano che a beneficiare di tale offerta non sarebbero gli studenti afferenti alle Università Calabresi.

L’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri scrivente, già da anni impegnato nel settore della formazione con gli Istituti Scolastici ad indirizzo Classico e Scientifico della Provincia, attraverso l’istituzione dei corsi di Orientamento-Potenziamento della curvatura biomedica, in adesione al progetto MUR/FNOMCeO, non può che proseguire nell’azione di sostegno al progetto, sin dall’inizio intrapresa, per come affermato anche nel corso della riunione tenutasi in data 29 dicembre presso la propria sede alla presenza del Prof. E. Greco promotore dell’iniziativa a nome e per conto della Link Campus University e che nel dettagliare i contenuti e gli aspetti tecnici del corso, ha saputo apprezzare la disponibilità e suggerimenti proposti dal Consiglio Direttivo».

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