Turismo fuori stagione, Badolato trascina il Basso Ionio grazie all’internazionalizzazione e al turismo esperienziale
L’associazione “Riviera e Borghi degli Angeli” rilancia: «Modello vincente, ma la Regione riconosca il Distretto turistico del Basso Ionio»
Rilanciare il turismo del Basso Ionio puntando su internazionalizzazione, ospitalità diffusa e destagionalizzazione. È la visione che da anni porta avanti l’associazione degli operatori turistici “Riviera e Borghi degli Angeli”, in attesa di una risposta ufficiale dalla Regione Calabria sul riconoscimento del Distretto Turistico Regionale del Basso Ionio, richiesto cinque anni fa in base alla L.R. 2/2019. Nel frattempo Badolato si conferma un laboratorio in fermento, capace di trainare un territorio intero grazie a un turismo esperienziale e di comunità. Lo conferma Guerino Nisticò, referente territoriale della rete associativa e operatore turistico-culturale.
Il bilancio della stagione turistica è positivo sia nei numeri che nella qualità. «A Badolato – tra borgo e marina – la stagione è iniziata già ad aprile con Pasqua e i ponti del 25 aprile e del 1° maggio – spiega Nisticò – ed è stata animata da eventi, itinerari, residenze artistiche e progetti culturali che hanno attirato visitatori, soprattutto stranieri». Maggio ha registrato un forte afflusso legato al trekking, alle attività eco-culturali e alle scuole. A fine giugno il paese ha accolto persino un matrimonio-vacanza di una coppia svedese, simbolo di un turismo sempre meno legato alla sola estate. L’estate ha visto una prima fase dominata da famiglie nord-europee che hanno acquistato casa nel borgo e da soggiorni accademici, seguita dal tradizionale ritorno degli italiani in agosto, soprattutto calabresi residenti all’estero.
La sorpresa, quest’anno, è arrivata con l’autunno. «Abbiamo ospitato gruppi da tutto il mondo: Danimarca, Svezia, Stati Uniti, Canada, Australia, Germania, Svizzera, Baltici, Argentina, oltre a gruppi italiani e Erasmus europei – racconta – tutti in cerca di esperienze autentiche: cultura, fotografia, enogastronomia, natura, mondo rurale». Restano tuttavia criticità note: trasporti ancora insufficienti, accessibilità limitata, servizi pubblici discontinui, scarsa sinergia tra costa e aree interne. «Nonostante queste difficoltà – aggiunge – abbiamo garantito una proposta turistica di qualità e continuativa. Proprio per superare le carenze strutturali è essenziale la nascita del Distretto turistico del Basso Ionio, per dare governance e strategia unitaria al territorio».
La destagionalizzazione è la vera sfida e Badolato la sta già vincendo. «Il nostro è ormai un caso studio – rimarca Nisticò – perché qui il turismo è residenziale, relazionale e diversificato durante tutto l’anno. Abbiamo presenze costanti da aprile a novembre grazie a residenze artistiche, esperienze rurali, percorsi del gusto, tour eco-culturali, progetti educativi». Un modello che permette lavoro e servizi non solo nelle quattro settimane estive. «Il nostro obiettivo non è soltanto allungare la stagione – chiarisce – ma renderla sostenibile e meno dipendente dai picchi di massa». In questo il ruolo della comunità resta centrale: «La nostra filoxenia, l’amore per l’ospite, è un valore primario e riconosciuto».
Tra i segnali più forti del momento di crescita spicca il successo delle Giornate FAI d’Autunno, l’11 e 12 ottobre 2025, con migliaia di visitatori arrivati per scoprire luoghi solitamente chiusi al pubblico come Villa Paparo, Castello Gallelli, il Convento Francescano e l’Orto d’Arte “RespiraTerra”. «È stato un evento costruito dal basso – sottolinea – grazie alla comunità, ai volontari, agli operatori, ai ristoratori, al Comune e alla Delegazione FAI di Catanzaro. Non solo un vedere: qui la gente ha vissuto Badolato».
Badolato vuole ora rilanciare una visione chiara: rendere l’intero Basso Ionio una destinazione competitiva, sostenibile e internazionale. Per farlo, però, serve che la Regione faccia la sua parte. «Dopo anni di lavoro – conclude Nisticò – non possiamo più attendere: abbiamo bisogno di strumenti e riconoscimenti che permettano a questo territorio di crescere davvero».