Ti ricordi? L'Alimentari Murano, dove il cliente era prima un amico
Ti ricordi? – Quando abbiamo deciso di raccontare questa storia, Piero Murano ci ha confidato che, anni fa, le foto del vecchio Alimentari Murano, in Piazza Duomo, sono andate perdute, mentre questa è...

Ti ricordi? – Quando abbiamo deciso di raccontare questa storia, Piero Murano ci ha confidato che, anni fa, le foto del vecchio Alimentari Murano, in Piazza Duomo, sono andate perdute, mentre questa è l’unica foto di Antonio Murano, proprietario del piccolo marker nel centro storico di Crotone, su viale Regina Margherita, a bordo della sua automobile.
Don Antonio Murano, ricordato così da tutti, aveva ereditato l’Alimentari da suo padre, il commendatore Pietro Murano, e ha portato avanti la sua attività fino al 1989. Se ricordate, il piccolo market sorgeva nei due locali dove adesso il Bar Piazza Duomo serve i suoi caffè. E don Antonio serviva i suoi prodotti, quasi tutti sfusi, nella Crotone che adesso non c’è più. Una città che si incontrava in Piazza, che viveva tra i fogli dei prodotti sfusi e una chiaccherata fuori il piccolo negozio.
«Ricordo tutte le signore che venivano nel nostro Alimentari, e chiamavano i prodotti con i nomi più strani, tipo la saponina per i piatti – ci ha raccontato il figlio Piero Murano – ancunu risimugghiu per fare a parmiggianeddra, e poi ricordo tanti prodotti sfusi che mio padre vendeva, come la crema della Ferrero nella carta oliata, e non come oggi nei barattoli, i legumi sfusi, il formaggio e il caffè grattuggiati e macinati al momento. Nel periodo di Natale le signore si recavano nel nostro negozio con delle bottigliette, che mio padre riempiva con l’anice e il rum. Servivano per preparare i tradizionali crustoli. Li facevano mischiare insieme, ed erano contente per il periodo che si avvicinava. Un ricordo molto vivo che conservo ancora era il Gianduiotto bicolore che si tagliava a fette, così come il tonno che veniva venduto anch’esso sfuso».
Presso l’Alimentari, che ha cresciuto due figli, ovvero Irene e Piero, lavorava anche don Pasquale Muraca, da molti ancora conosciuto. «Da noi si fermavano tante persone a parlare, ci si sedeva fuori insieme al farmacista, al tabaccaio, al barbiere, nei momenti di tranquillità. Si parlava molto. Negli anni ’60 Piazza Duomo era un salotto, oggi questa socialità si è persa, la vita era tutta più lenta, a misura d’uomo. E poi ricordo le tante feste vissute, nei giorni di San Dionigi e della Festa della Madonna, sulla porta del nostro Alimentari».
Erano i tempi delle classiche librette e del prosciutto affettato, dell’odore del tonno sfuso e della vita che passava dentro un alimentari e, oltre due etti di mortadella, ci si chiedeva come andava la vita, affacciati in Piazza Duomo.