Stasi (Marrelli Hospital): «La nostra è una mobilità attrattiva che è una risorsa per Crotone»

Quando nel 1978 Massimo Marrelli fondò il gruppo ospedaliero Marrelli Health, il suo scopo era chiaro: offrire una sanità d’eccellenza fatta di ricerca, professionalità e soprattutto di “medicina uman...

A cura di Redazione
12 febbraio 2024 14:00
Stasi (Marrelli Hospital): «La nostra è una mobilità attrattiva che è una risorsa per Crotone» -
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Quando nel 1978 Massimo Marrelli fondò il gruppo ospedaliero Marrelli Health, il suo scopo era chiaro: offrire una sanità d’eccellenza fatta di ricerca, professionalità e soprattutto di “medicina umanizzata”. Negli anni il gruppo ha raggiunto importanti traguardi e la sua è una crescita è continua. Al Marrelli arrivano da tutta la Calabria, e non solo, per usufruire di prestazioni di alta qualità. Di questa emigrazione al contrario e di quello che oggi il Marrelli hospital rappresenta per il territorio ne abbiamo parlato con la presidente del Gruppo Antonella Stasi.

Quale potrebbe essere secondo lei la strategia per invertire l’emigrazione sanitaria?
Sicuramente quello che è stato suggerito sempre ai commissari dell’Asp è quello di aiutare le strutture che funzionano e non bloccarle. Noi privati potremmo ricevere addirittura utenti con prestazioni non in concorrenza con il servizio pubblico, parliamo insomma di prestazioni che abitualmente utilizzano altre strutture del nord. Inoltre avendo un budget e un tetto di spesa noi a un certo punto fermiamo o rallentiamo le nostre prestazioni, quindi sono decine o addirittura centinaia i pazienti che non aspettano e spesso partono. Chi ha una patologia grave deve intervenire subito, se non lo fai il paziente si cura altrove. Il suggerimento quindi è non dare un limite di spesa.

Quali sono i dati del Marrelli Hospital?
Il totale dei ricoveri nella struttura è di 1260: 733 dell’Asp di Crotone, 382 provenienti da infra Regione e 145 extra Regione. Anche alla Calabrodental registriamo numeri importanti: 582 della nostra Asp, 604 infra Regione e 75 da extra regione.
I dati si riferiscono al 2023 e senza il limite imposto avremmo potuto trattare almeno il 30% di pazienti in più. Una mobilità attrattiva che rappresenta una risorsa per Crotone. L’Azienda sanitaria provinciale grazie a strutture come la nostra ha la possibilità di recuperare risorse da altri territori, qualcosa da fuori regione, molto dalle altre province. Con Calabrodental, ad esempio, curiamo solo il 30% dei pazienti crotonesi il resto arriva da altre Asp.

Dal punto di vista della rete oncologica, cosa si può fare di più?
Crotone non può essere un territorio senza una Pet, senza una Medicina nucleare. Qui ne hanno chiuse due: una al San Giovanni di Dio e una al Marrelli hospital. Noi abbiamo una del Pet più performanti d’Italia e non è utilizzata. Il problema, è bene ricordarlo, non è solo la prevenzione, ma è anche chi un tumore lo ha già avuto e deve fare i controlli di routine che sono controlli salvavita.

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