Social dipendenza, alto rischio per oltre un milione di ragazzi

Sarebbero oltre 1,1 milioni gli under 35 anni a rischio elevato di dipendenza da social media con i giovanissimi tra i più esposti alle insidie comportamentali della rete che peserebbero per quasi il...

A cura di Redazione
10 febbraio 2024 20:00
Social dipendenza, alto rischio per oltre un milione di ragazzi -
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Sarebbero oltre 1,1 milioni gli under 35 anni a rischio elevato di dipendenza da social media con i giovanissimi tra i più esposti alle insidie comportamentali della rete che peserebbero per quasi il 40% sul totale. È quanto emerge da una ricerca di Demoskopika che, utilizzando la Bergen Social Media Addiction Scale, ha rilevato alcuni comportamenti preoccupanti: dal bisogno di usare sempre più frequentemente i social media, all’incapacità di smettere di usarli. E, ancora, dai comportamenti ansiosi o agitati per il mancato utilizzo dei social media alla riduzione delle ore dedicate allo studio e al lavoro per il loro eccessivo impiego. L’analisi dei ricercatori di Demoskopika farebbe emergere una relazione inversamente proporzionale tra l’età dei giovani e l’incidenza del livello di alto rischio di dipendenza da social media. In altri termini, al ridursi dell’età aumentano i possibili fattori comportamentali preoccupanti. In particolare, i giovanissimi, compresi nella fascia di età tra i 18 e i 23 anni, ricadenti nell’area “High Addiction” indicante un alto rischio di livello patologico di dipendenza sarebbero oltre 430 mila, pari al 38% del totale, seguiti dai 390 mila individui di età compresa tra 24 e 29 anni (34,5%) e, infine, dagli under 35 “più adulti” (30-35 anni) che supererebbero di poco i 308 mila soggetti maggiormente esposti.

‘I dati rilevati sul campo – commenta il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – confermano una preoccupazione, oltre che nella comunità scientifica, anche tra i diretti interessati, i giovani, sui rischi comportamentali legati all’utilizzo eccessivo e pervasivo dei social. Gli under 35 rivendicano un ascolto attivo anche per arginare la loro ricompensa sociale attraverso i like e ridurre il social-qualunquismo. Esiste nella comunità giovanile – precisa Raffaele Rio – una crescente consapevolezza digitale sulle criticità legate all’uso delle piattaforme sociali e sulla loro contaminazione emotiva condizionante l’umore delle persone. Ad oggi, però, la politica non sembra particolarmente attenta o, nella migliore delle ipotesi, sembra rinchiusa nel limbo della meditazione su quali misure metter in campo per arginare il ‘lato oscuro della rete‘. In questa direzione – conclude Raffaele Rio – sarebbe utile avviare una capillare campagna di comunicazione della Presidenza del Consiglio funzionale a rafforzare la cultura digitale, a divulgare una maggiore conoscenza sui pericoli dei social media tra le giovani generazioni oltre che ad attivare misure di sostegno alla rete dei soggetti istituzionali e associativi impegnati in prima linea nella costruzione del benessere giovanile nel nostro Paese’.

Fonte Agenzia Dire

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